Economia
Mediobanca, utili in crescita a doppia cifra. Bene il retail
Mediobanca chiude il semestre, il primo dell'esercizio della banca, con un utile netto in crescita del 23% a 321 milioni, con l'apparto di utili da cessione (93 milioni) pressoché assorbito da oneri non ricorrenti, prevalentemente riconducibili al contributo al fondo di risoluzione bancario (63 milioni). E' quanto emerge da una nota. Il margine di interesse cresce del 10% a 604 milioni.
Le commissioni, segnala Mediobanca, sono in ripresa nell'ultimo trimestre, trainate dalle attività di investment banking. L'apporto del Retail e Consumer Banking passa dal 10 al 30% dell'utile lordo del gruppo. Il credito al consumo in particolare vede un utile raddoppiato a 66 milioni. Il retail segna un utile di 5 milioni (rispetto alla perdita di 8 milioni un anno prima), con una raccolta totale in crescita a 14 miliardi.
Nel Corporate e Investment Banking l'utile scende da 117 a 75 milioni, per il minor contributo del margine di interesse e degli utili da trading. Nell'ultimo trimestre le commissioni crescono del 53% a 99 milioni, grazie all'M&A e al capital market. L'istituto segnala che "malgrado la debolezza dei mercati possa posticipare alcune operazioni, rimane soddisfacente la pipeline di operazioni nell'Investment Banking nei prossimi trimestri, grazie alla versatilità del modello di business ed alla diversificazione geografica".
Per quanto riguarda il capitolo "partecipazioni principali" cresce l'apporto di Generali ai conti: la divisione principal investing dell'istituto - si legge in una nota - ha registrato un utile di 228,2 milioni di euro grazie al maggior apporto ricavato dal 13% circa del gruppo assicurativo, salito da 122,9 milioni a 138,4 milioni di euro, e alla plusvalenza per la cessione di Pirelli (pari a 87,7 milioni di euro). Sul fronte negativo le rettifiche del semestre, pari nel complesso a 11,9 milioni di euro (11,7 milioni nella prima meta' dell'anno precedente), sono quasi interamente riconducibili a Rcs, che ha pesato sui conti per 10,3 milioni di euro.
Mediobanca, che a gennaio ha aperto l'ultimo semestre del piano industriale (il nuovo piano arriverà tra ottobre e novembre), ha proseguito la riduzione dell'esposizione azionaria registrando in sei mesi cessioni per 295 milioni di euro, tra cui Pirelli (215,4 milioni), Edipower (55,1 milioni) e altre partecipazioni minori (5,6 milioni). Nel complesso, nell'arco di piano, la banca ha portato a 1,4 miliardi di euro il totale di partecipazioni cedute. Mediobanca segnala anche vendite a termine su Atlantia, per 63,4 milioni di controvalore, e Generali, per 59,8 milioni di euro (la quota marginale, ceduta a dicembre, sara' ristrata con valuta di maggio).
Infine, sulla successione a Mario Greco, group Ceo che ha appena lasciato la compagnia per andare a Zurich, l'amministratore delegato Alberto Nagel auspica che la nuova guida di Generali porti continuità al vertice del gruppo. "Per il futuro credo che dobbiamo andare in una linea di continuità. Auspico che il board selezioni un manager, il migliore possibile". Quanto alla scelta di un manager interno o esterno "Generali non deve avere steccati", ma serve una guida che "continui su un'impostazione di migliorare le prospettive patrimoniali e finanziarie del gruppo con disciplina in un contesto di mercato più complicato di com'era diversi anni fa", dovrà "aumentare in maniera stabile i dividendi conservando una buona patrimonializzazione".