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IIA: il modello CatNat al centro della trasformazione del rischio d’impresa per una protezione più consapevole e inclusiva
Ranucci Brandimarte (IIA): "L’obbligo CatNat non deve essere interpretato come un vincolo, ma come un punto di partenza"

IIA promuove CatNat come strumento chiave per diffondere la consapevolezza del rischio e sostenere la competitività delle imprese
Con l’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo per le polizze catastrofali destinate alle piccole e medie imprese, il mercato italiano si prepara a un profondo cambiamento che coinvolge direttamente compagnie e aziende. Secondo i dati ANIA, solo il 5% delle imprese italiane risulta oggi coperto contro eventi catastrofali, nonostante il Paese presenti uno dei livelli di rischio più elevati in Europa. Nel 2023 i danni assicurati per calamità naturali hanno superato i 6 miliardi di euro e le stime per il 2024 indicano valori analoghi, confermando la necessità di estendere la protezione assicurativa a una platea più ampia di soggetti.
La nuova normativa introduce un modello di relazione più diretta tra assicuratori e aziende, prevedendo la sottoscrizione delle coperture CatNat direttamente con le compagnie o tramite soluzioni digitali integrate nei servizi già attivi. In questo contesto, Italian Insurtech Association (IIA) individua cinque priorità per accompagnare la transizione verso un approccio più consapevole, trasparente e inclusivo alla protezione del rischio.
“L’obbligo CatNat non deve essere interpretato come un vincolo, ma come un punto di partenza”, afferma Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association. “È una misura che può favorire una reale insurance inclusion, avvicinando al mercato assicurativo migliaia di imprese che finora ne erano escluse. Le compagnie devono agire ora: informare, guidare, formare, mettendo a disposizione strumenti digitali e soluzioni agili che semplifichino la vita delle imprese. Allo stesso tempo, le imprese hanno l’opportunità di comprendere e misurare meglio il proprio profilo di rischio, migliorare la resilienza interna e integrare modelli previsionali nella gestione quotidiana. È un momento decisivo per l’intero comparto: innovazione nei prodotti, trasparenza nei contratti e fiducia nel mercato possono diventare i pilastri di un sistema assicurativo più inclusivo ed efficace”.
Cinque consigli per un approccio consapevole e trasparente alle polizze CatNat: comunicare in modo chiaro e basato sui dati: Trasparenza e linguaggio semplice, supportati da strumenti digitali di simulazione e dati comparativi, per rendere comprensibili costi, benefici e rischi. Fare dell’educazione un servizio continuo: l’educazione assicurativa deve diventare parte integrante dell’offerta: webinar, guide interattive e percorsi digitali di autovalutazione.
Costruire la cultura del rischio come valore aziendale: le PMI devono imparare a mappare i propri rischi, comprendere la vulnerabilità territoriale e inserire la prevenzione nei processi gestionali. Sfruttare la tecnologia per semplificare e includere: l’insurtech consente di rendere la protezione più accessibile: soluzioni embedded, intelligenza artificiale e automazione della sottoscrizione riducono le barriere d’accesso. Creare un dialogo continuo fondato su educazione e fiducia: le polizze CatNat devono essere solo l’inizio di un rapporto educativo e informativo costante tra compagnie e imprese. La formazione periodica, la condivisione dei dati sui nuovi rischi climatici e la trasparenza nei rinnovi devono diventare elementi permanenti del rapporto assicurativo, trasformando l’obbligo in cultura e partecipazione.
Secondo Italian Insurtech Association solo la collaborazione attiva tra compagnie e imprese può trasformare l’obbligatorietà in una vera inclusione assicurativa, ampliando la base delle imprese protette e riducendo le disuguaglianze territoriali.