Meloni: "Da Bankitalia nessuna critica sostanziale alla manovra"
La premier dal vertice Ue-Balcani: "Sul gas la proposta della Commissione è insufficiente"
Meloni: "Da Bankitalia nessun rilievo sostanziale sulla manovra"
"La notizia per il governo è che sulle grandi voci non ci fossero critiche sostanziali da parte di Bankitalia". E' quanto ha sottolineato Giorgia Meloni al termine del vertice Ue-Balcani a Tirana, rivendicando che "dal mio punto di vista questo vuol dire che la manovra è ben fatta e dà segnali importanti nella situazione nella quale ci troviamo e soprattutto con un tempo che non era scontato". "Penso che abbiamo fatto un buon lavoro", ha ribadito la premier.
"La materia" dei costi dell'energia "ha bisogno di essere affrontata immediatamente - ha aggiunto la premier - e questo riguarda anche il tema di come fermare i costi della speculazione. Si cercano delle soluzioni che possano dare dei segnali che l'Europa quando ci sono dei problemi seri c'è. Attualmente la proposta della commissione non mi pare sufficiente e quindi lavoriamo per migliorarla".
"L'Italia secondo me può giocare un ruolo in una fase molto difficile dell'approvvigionamento energetico. La posizione dell'Italia, la sua capacità di garantire sicurezza energetica, di diversificare gli approvvigionamenti, di avere un rapporto saldo con tutto l'ambito mediterraneo può far giocare alla nostra nazione un ruolo centrale e strategico" ha concluso la Meloni al termine del vertice Ue-Balcani occidentali.
Vola il prezzo del gas, in calo quello del petrolio
Il prezzo del gas chiude in rialzo in Europa. Al Ttf di Amsterdam, hub di riferimento europeo, i contratti sono scambiati a 141,25 euro al megawattora, in aumento del 4,86%. Prosegue la trattativa tra i Paesi europei sul tetto al prezzo. La presidenza ceca dell'Ue ha proposto, nel tentativo di giungere a un compromesso, un nuovo price cap al gas: 220 euro per 5 giorni (invece di 275 per quindici giorni) con un differenziale rispetto al Gnl di 35 euro invece dei 58 iniziali. La presidenza aveva già cercato un compromesso tra gli Stati proponendo un tetto di 264 euro per 5 giorni con uno spread rispetto al Gnl sempre di 58 euro ma solo per 5 giorni.
Cala, invece, la quotazione del petrolio sul Brent sotto il livello simbolico di 80 dollari al barile, prima volta da gennaio, all'inizio del rialzo dovuto all'invasione russa dell'Ucraina. Il prezzo del Brent con consegna febbraio perde il 3,90% a 79,45 dollari. Il principale contratto statunitense, il WTI, con consegna a gennaio, crolla del 3,27% a 74,40 dollari al barile.
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