Piazza Affari debole. Lo spread risale a quota 193
Le borse europee chiudono piatte al termine di una seduta altalenante e incerta. Gli investitori non sembrano attendersi particolari soprese dai verbali che verranno diffusi in serata dalla Federal Reserve. Pesano pero' i preoccupanti dati macro che continuano a giungere dagli Usa, dove le aperture di nuovi cantieri sono crollate del 16% a gennaio. Invariati sia il Dax di Francoforte (9.660,05 punti) che l'Ftse 100 di Londra (6.796,71 punti). Debole Milano, dove l'Ftse Mib lima uno 0,2% a 20.438,30 punti. Sopra la parita' Madrid, con l'Ibex che sale dello 0,11% a 10.053,8 punti, e Parigi, dove il Cac 40 avanza dello 0,24% a 4.341,10 punti grazie a Credit Agricole, che guadagna oltre il 2% grazie al ritorno in utile.
A Piazza Affari, gli indici hanno aumentato le perdite in corrispondenza del giro di boa di meta' seduta, al termine di una mattinata incerta, per poi limare il calo sul finale con Wall Street. Sul paniere principale milanese, molto bene A2a (+5,21%) dopo i conti. In netto calo Tenaris (-6,94%) che sconta la decisione degli Stati Uniti di applicare tariffe anti-dumping sulle importazioni dei tubi di acciaio.
Deludente il dato sull'avvio dei cantieri negli Stati Uniti, sceso a gennaio del 16%. Sul Ftse Mib, misti i bancari: Intesa sp +0,72% e Unicredit -1,50% dopo i giudizi positivi di Moody's; Mediobanca -0,21% dopo una semestrale segnata dal raddoppio dell'utile. Tra gli energetici, Eni +0,46%, Enel +0,27 e Saipem +1,17%. Nell'industria, Fiat sulla parita', Ansaldo Sts in rialzo (+1,25%) dopo le indiscrezioni di stampa riguardo alla cessione a Ge da parte della controllante Finmeccanica (-1,77%).
Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi chiude a 193 punti dopo aver aggiornato a 187 punti il minimo dal giugno 2011. Il rendimento si attesta al 3,59%, ormai quasi pari al tasso dei buoni spagnoli decennali, al 3,56%. Sempre piu' vicino anche il differenziale Bonos/Bund, che segna 190 punti.