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Economia
Mps, 2024 l'anno decisivo: fondersi con altri o correre da sola

Mps, 2024 l'anno decisivo: fondersi con altri o correre da sola

Il 2024 potrebbe rivelarsi un anno decisivo per il Monte dei Paschi. Questa è la visione del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, detentore del 39% delle azioni della banca. In un'intervista al Sole 24 Ore, il responsabile del Tesoro ha affermato di essere "convinto che nel 2024 possa concretizzarsi una soluzione in grado di ridefinire il sistema bancario in un'ottica policentrica." Tuttavia, rimane ancora da scoprire chi sarà il partner prescelto per il Monte, che potrebbe essere Bper, UniCredit, Banco Bpm o un altro attore che finora non è emerso nelle analisi degli esperti. In risposta alle parole di Giorgetti, il mercato ha già reagito positivamente, facendo salire il valore delle azioni del Monte del 6,1%, superando così i 4 miliardi di capitalizzazione di mercato. Un risultato che non mancherà di soddisfare anche il Tesoro, la cui quota ora è valutata a quasi 1,6 miliardi di euro.

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Il Monte dei Paschi ha registrato un notevole successo in Borsa, con un aumento del 6,14% a 3,233 euro, posizionandosi al vertice dell'indice principale. Le dichiarazioni ottimistiche del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, sulle prospettive di privatizzazione hanno contribuito a spingere al rialzo le azioni della banca. Giorgetti ha sottolineato che la banca è ora "molto più ambita" grazie ai risultati positivi ottenuti dall'amministratore delegato Luigi Lovaglio, che ha guidato la società attraverso un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro e la riduzione di 4.200 dipendenti lo scorso anno. Grazie anche all'aumento dei tassi di interesse che ha supportato il margine di interesse, i primi nove mesi del 2023 hanno visto un utile netto di 929 milioni di euro, con la prospettiva di raggiungere 1,1 miliardi entro la fine dell'anno.

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Giorgetti ha espresso fiducia sulla possibilità che il Tesoro possa cedere la sua partecipazione nella banca nei prossimi mesi, come previsto negli accordi con la Commissione europea. La vendita del 25% del Monte a fine novembre, che ha fruttato 900 milioni di euro, è stata un passo significativo in questa direzione. Il ministro ha sottolineato che l'uscita del Tesoro è già in corso con successo e che continueranno a compiere operazioni quando sarà nel migliore interesse generale, senza precipitarsi nella vendita al primo offerente. Con il Monte ora risanato e libero da pesi legali dopo le assoluzioni degli ex vertici, la banca può ora partecipare ai negoziati per una partnership senza dover accettare qualsiasi offerta che si presenti.

Tuttavia, Giorgetti ha ammesso che al momento non ci sono potenziali partner chiaramente definiti, e nonostante i vari rumors, l'offerta sembra faticare a manifestarsi. L'obiettivo, secondo il ministro, è che la soluzione che si concretizzerà nel 2024 possa ridefinire il sistema bancario in modo policentrico, offrendo al Monte dei Paschi nuove opportunità e prospettive.
 

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