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Economia
Mps, i sindacati: "Lo Stato non esca". La mission del nuovo Ceo Bastianini

Lo Stato mantenga la partecipazione nel Mps a tempo indeterminato. E' la richiesta al Governo che arriva dai sindacati del Monte dei Paschi in una nota emessa alla vigilia dell'assemblea di bilancio e per il rinnovo delle cariche sociali. "La permanenza a tempo indeterminato del Mef nel capitale del gruppo - si legge in una nota - potrebbe essere un importante strumento per assicurare stabilita' prospettica all'attivita' della Banca e per ottimizzare il sostegno all'economia reale del Paese".

I sindacati, inoltre, ritengono "considerata la congiuntura economica e finanziaria in cui il settore bancario ha operato negli ultimi anni, che alcuni dei vincoli stabiliti con la Commissione Europea nel piano di ristrutturazione originario siano ormai da considerarsi non più coerenti con il mutato contesto socio-economico". Piano da rinegoziare, quindi, anche a giudizio dei lavoratori dopo i pareri espressi in tal senso dal vertice uscente.

"Per questi motivi, le organizzazioni sindacali richiamano il Governo ed il ministero dell'Economia (socio con oltre il 68% del capitale, ndr) all'assunzione delle specifiche responsabilita' che loro competono, in virtu' del ruolo dagli stessi esercitato all'interno della compagine proprietaria della Banca". I sindacati danno anche un'indicazione al prossimo Cda e all'amministratore delegato designato Guido Bastianini: "Dal nuovo Cda e dal nuovo Ceo ci aspettiamo sia una piena apertura al confronto che una chiarezza sugli obiettivi strategici della banca e sull'attuazione del piano 2017-'21, per un necessario e definitivo rilancio del gruppo Mps".

La nota firmata dalla rsa Mps di Fabi, First Cisl, Fisac, Uilca e Unisin aggiunge che per il futuro risulta "imprescindibile il mantenimento dell'integrita' societaria ed organizzativa del gruppo e la conservazione dell'attuale insediamento territoriale della banca, elemento fondamentale per confermare il Monte come punto di riferimento per il sostegno economico a famiglie ed imprese".  L'assemblea dei soci della banca piú antica del mondo ha approvato il bilancio 2019 e nominato il nuovo board, dove entra in qualitá di amministratore Bastianini, indicato dalla lista del Mef, come Ceo.

Il board, a partire da oggi, sará presieduto da Maria Patrizia Grieco, nome indicato sempre dal primo azionista. Spetterá a Bastianini raccogliere questa ereditá e sviluppare il piano industriale concordato con la Bce e la Commissione Ue o come suggeriva Morelli negoziarne uno su nuovi presupposti.

Bastianini si trova sulla scrivania alcune operazioni straordinarie strategiche da portare a termine come la dismissione di circa 10 miliardi di Npl e l'uscita del Mef dal capitale giá stabilita in arco piano che tuttavia potrebbe essere rivista sia nei tempi che nelle logiche. L'interlocuzione con l'Europa sará costante e il mercato scommette da tempo su una possibile fusione di cui Bastianini potrebbe forse essere l'artefice.

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