Economia
Musk tra robot e Starlink, Elkann tra IA e Juventus: ecco che cosa si cela dietro il viaggio nel Golfo
Musk rafforza la presenza di Tesla nel Golfo: showroom aperti, via libera saudita a Starlink e nuovi orizzonti per i suoi robot. Intanto Elkann tesse la sua rete di affari, dall'IA alla Juventus

John Elkann, Mohammed bin Salman Al Saud e Donald Trump

John Elkann, Mohammed bin Salman Al Saud e Donald Trump

Elon Musk a Riyadh

Elon Musk a Riyadh
Tesla, Stellantis e Juventus: Musk ed Elkann al centro degli affari tech (e non solo) nel Golfo
Se un'immagine vale mille parole, allora quella del robot Tesla che balla la "Trump dance" davanti a bin Salman e al tycoon statunitense vale un intero trattato. È Elon Musk stesso, infatti, a raccontare la scena dal palco del Saudi-US Investment Forum, dove ha lodato l’approvazione saudita per l’uso di Starlink nel trasporto aereo e marittimo e ha annunciato, con la sua solita enfasi, che "tutti vorranno avere il proprio robot personale", capace di "sbloccare un immenso potenziale economico".
Non solo Musk e non solo la sua Starlink: quella di Trump in Arabia Saudita è stata una vera e propria spedizione d'affari. Un esercito di top manager e imprenditori con le valigie cariche di ambizioni e chip alla corte del principe ereditario Mohammed bin Salman; la crème de la crème dell’economia occidentale, da Elon Musk a Larry Fink, passando per Sam Altman al patron di Stellantis, John Elkann. Tutti lì per fare business.
Certo gli interessi di Musk per gli Emirati Arabi non sono affatto un segreto: Tesla ha appena aperto i suoi primi showroom nell'Arabia Saudita, un segnale abbastanza chiaro dell’intenzione saudita di spingere sull’elettrico e ridurre la dipendenza dal petrolio. Starlink, invece, il servizio di internet satellitare di SpaceX, è attivo in Qatar, Bahrein e Giordania. Qatar Airways ha iniziato a usarlo sui suoi Boeing 777 già dallo scorso anno mentre in Arabia Saudita, per ora, l’uso è limitato a navi e voli, ma non è escluso che venga esteso anche alle abitazioni. E poi una novità: Musk ha anche annunciato che porterà i suoi robotaxi di Tesla nel Paese.
Se la presenza di Musk non sorprende, quella di John Elkann fa alzare qualche sopracciglia. Certo, l'erede degli Agnelli non ha mai nascosto la sua vicinanza al tycoon. Come riporta Open, Stellantis, infatti, è stata tra le prime aziende a riconvertirsi ai "nuovi comandamenti trumpiani": 2 milioni di dollari donati a gennaio per il nuovo insediamento, promesse di riapertura dello stabilimento di Belvidere in Illinois, rilancio della produzione a Detroit e Indiana, rimpatrio della componentistica da Messico e Canada. Risultato? Un'alleanza ben stretta con l'uomo che oggi tiene in mano le redini del commercio mondiale.
E ora, eccolo a Riad tra sorrisi e strette di mano con Trump e Mohammed bin Salman. Non è solo una foto: è la mappa di un’alleanza che guarda molto più lontano perché oggi l’interesse di Elkann non è più solo americano, ma è networking ad altissimo livello. In questo viaggio, infatti, il patron di Stellantis ritrova volti noti come Mark Zuckerberg, con cui condivide un posto nel board di Meta, e Sam Altman con il quale lo scorso autunno ha stretto una parternship, quella tra Gedi e OpenAI.
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Ma tra intelligenza artificiale e chip, Elkann ha anche tempo di pensare alla Juventus. Da mesi girano voci su un possibile interesse saudita per il club bianconero. Prima l’ipotesi di un ingresso diretto del PIF (Public Investment Fund) nel capitale della Juve. Poi, altri rumor, parlano del principe Turki bin Salman, fratellastro di Mohammed, grande tifoso bianconero, pronto a mettere piede a Torino. Che Elkann abbia colto l’occasione per spingere anche sul fronte calcistico? Non è del tutto improbabile.