Mutui, tassi in calo: gli italiani tornano a festeggiare. Ma è meglio il fisso o il variabile? Come risparmiare - Affaritaliani.it

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Mutui, tassi in calo: gli italiani tornano a festeggiare. Ma è meglio il fisso o il variabile? Come risparmiare

Tornano a scendere i tassi dei mutui dopo il rialzo che a febbraio aveva interrotto la discesa in corso da fine 2023. Ecco i nuovi calcoli di Bankitalia

di Redazione

Mutui, tassi in calo: meglio fisso o variabile? Ecco come risparmiare 

Tornano a scendere i tassi dei mutui dopo il rialzo che a febbraio aveva interrotto la discesa in corso da fine 2023. A marzo il tasso annuale effettivo globale (Taeg) per l'acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie ha raggiunto il 3,54%, dopo il 3,58% di marzo e ancora sopra il 3,5% di gennaio. A rilevarlo è la Banca d'Italia nella sua pubblicazione pubblicazione 'Banche e moneta: serie nazionali'.

La quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 7,4% con il 7,6% del mese precedente. Sul fronte delle nuove erogazioni di credito al consumo il Taeg si è attestato al 10,29%, in calo rispetto al 10,46% di febbraio.Crescono poi i prestiti al settore privato, segnando un +0,5% sui dodici mesi, mentre il tasso di variazione sui dodici mesi era nullo nel mese precedente, con tendenze inverse: i prestiti alle famiglie sono aumentati dell'1,1% (+0,7% nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dell'1,1%, con una flessione in rallentamento rispetto al -2,1 di febbraio.

Per le imprese i tassi di interesse sono stati del 3,92%, in lieve calo sul 3,99% del mese precedente. I tassi per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,48%, mentre quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,63%. Inoltre, i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,79% rispetto allo 0,82% di febbraio. Sono in aumento anche i depositi del settore privato, con una crescita dell'1,7% in lieve accelerazione rispetto al mese precedente (+1,4%).

La raccolta obbligazionaria continua a salire, ma in misura più contenuta rispetto al secondo mese dell'anno: registra un +3,3% contro il 6,4% di febbraio. Per il Codacons "il calo dei tassi di interesse sui mutui registrato da Bankitalia per il mese di marzo è una buona notizia per le famiglie che hanno accesso un finanziamento per l'acquisto della prima casa". L'associazione spiega che "prosegue il trend discendente dei tassi di interesse sui mutui, che in 16 mesi calano complessivamente dell'1,38% passando dal record del 4,92% di novembre 2023 al 3,54% di marzo 2025. In termini di impatto sul costo dei mutui, per il Codacons "ipotizzando un finanziamento da 125mila euro a 25 anni, si tratta di un risparmio di circa 97 euro sulla rata mensile, pari a -1.164 euro annui". L'associazione avverte che "sulla discesa dei tassi di interesse pende la spada di Damocle dei dazi del governo Trump e di una possibile guerra commerciale tra Usa e Ue, che avrebbe effetti negativi sull'inflazione e sul mercato dei mutui portando ad in incremento dei tassi praticati alle famiglie". 

Mutui in calo, Codacons: "Da novembre 2023 tassi in calo dell'1,38%, rischio rialzi con dazi"

"Il calo dei tassi di interesse sui Mutui registrato da Bankitalia per il mese di marzo è una buona notizia per le famiglie che hanno accesso un finanziamento per l’acquisto della prima casa". Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dalla Banca d’Italia. "Prosegue il trend discendente dei tassi di interesse sui Mutui, che in 16 mesi calano complessivamente dell’1,38% passando dal record del 4,92% di novembre 2023 al 3,54% di marzo 2025 – afferma il Codacons – In termini di impatto sul costo dei mutui, ipotizzando un finanziamento da 125mila euro a 25 anni, si tratta di un risparmio di circa 97 euro sulla rata mensile, pari a -1.164 euro annui". "Tuttavia sulla discesa dei tassi di interesse pende la spada di Damocle dei dazi del governo Trump e di una possibile guerra commerciale tra Usa e Ue, che avrebbe effetti negativi sull’inflazione e sul mercato dei Mutui portando ad in incremento dei tassi praticati alle famiglie", conclude il Codacons.

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