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Economia
Bper, tris di nomi per post-Montani: Natale, Papa e Sonnino in pole position
Marina Natale

Natale, Papa e Sonnino per il post-Montani ai vertici di Bper. Mps, il futuro si deciderà nei prossimi mesi

A furia di sentir dire a Giuseppe Castagna (e al presidente di BancoBpm Massimo Tononi) che l’istituto di Piazza Meda non è interessato a una fusione con Monte dei Paschi di Siena, qualcuno ha iniziato a crederci. Il piano industriale presentato nei giorni scorsi parla di una remunerazione per gli azionisti di circa 6 miliardi nel prossimo triennio, il che, tradotto, significa che ci saranno poche risorse per l’M&A.

Qualcuno dice che la pervicacia con cui Castagna si è ostinato a rifiutare Siena, nonostante le pressioni costanti che sono arrivate dal Mef e direttamente da Palazzo Chigi, potrebbe perfino esporlo al rischio di un’Opa da parte di qualche banca, come accadde con il tentativo – fallito – di Unicredit nel febbraio del 2022.

Ma, al momento, si parla di fantafinanza. Quello che è certo, invece, è che il ceo della banca milanese è appena stato riconfermato e, a meno di improbabili colpi di scena, resterà al suo posto per tutti i tre anni. E se rimane in sella, significa che viene avallata la sua strategia anche in materia di M&A. Ma allora dove potrebbe finire Siena? Si parla con insistenza di Bper.

E, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, qualcosa inizia molto lentamente a muoversi. Prima di tutto perché l’attuale amministratore delegato della banca, Piero Luigi Montani, ha già dichiarato che il prossimo anno, quando scadrà il suo mandato, non si dannerà l’anima per cercare una riconferma.

Ed è già partita la corsa al sostituto. Il Corriere della Sera ha indicato nell'ex ceo di Amco, Marina Natale, il possibile successore. È curioso che per la successione di un istituto di credito che potrebbe interessarsi di Mps si faccia il nome dell’amministratore delegato di quel veicolo che, nel 2020, rilevò crediti deteriorati da Siena per un valore nominale di 8,1 miliardi di euro. Ma la Natale non sarebbe l’unica pretendente.

Si fa un gran parlare, infatti, di due soluzioni interne per il dopo Montani. Il primo è quello di Gianni Franco Papa, attuale presidente di due “costole” di Bper come Carige e Banca Cesare Ponti, consigliere del board dell’ex Banca Popolare dell’Emilia-Romagna e con un lungo trascorso in Unicredit dove è stato anche direttore generale. L’altro nome in ascesa è quello del vicedirettore generale Elvio Sonnino, che è stato in passato anche Coo di Ubi Banca.

Il rinnovo del cda di Bper avverrà la prossima primavera e, come hanno sottolineato gli analisti di Equita, questo significa che qualsiasi eventuale operazione su Mps potrebbe scattare solo verso la fine del prossimo anno. Con i tempi ci saremmo anche, visto che il governo deve uscire dalla compagine azionaria entro la fine del 2024 e che ha un lock-up per cui non può immettere nuove azioni sul mercato fino alla fine di febbraio.

Tanto che qualcuno sostiene addirittura che si potrebbe pensare a una formula “stand-alone” senza che ci siano particolari necessità di capitale. Sarà, ma è ovvio che il “matrimonio”, in un 2024 che si preannuncia assai più magro per le banche visto l’annunciato taglio dei tassi da parte della Bce, sarebbe la soluzione preferita e preferibile. Si vedrà.

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