Economia
Berlusconi, neanche il figlio più piccolo si salva: in rosso la holding di Luigi, persi 400 mila euro in un anno
La E.L. Holding di Luigi Berlusconi ha chiuso l’esercizio con una perdita di 375mila euro. L'attività principale si concentra nelle tre controllate Ithaca 1, 2 e 3

Luigi Berlusconi chiude il 2024 con la sua E.L. Holding ancora in rosso
la holding finanziaria, principale veicolo di investimento del più giovane tra i figli di Silvio Berlusconi, registra una perdita di quasi 400mila euro, a conferma delle difficoltà già emerse lo scorso anno. Nonostante una riduzione del deficit rispetto al 2023, la società di Luigi Berlusconi continua a risentire delle svalutazioni e di un marcato calo dei ricavi.
Luigi Berlusconi, socio unico della E.L. Holding, ha concentrato sotto questo veicolo diverse partecipazioni. L’amministratore unico è l’avvocato Davide Rodella, mentre tra i soci di minoranza delle controllate spicca Giorgio Valaguzza, ex compagno di Barbara Berlusconi e già analista finanziario in Mediolanum e JP Morgan. La holding detiene partecipazioni in settori diversi: un 6% in Mi Home, società immobiliare guidata da Lorenzo Guerrieri (attuale compagno di Barbara) e con una piccola quota riconducibile a Geronimo La Russa, figlio del presidente del Senato; un 2,2% in Hesovisia, polo di hotel di lusso; e tre veicoli di investimento (Ithaca 1, 2 e 3) che rappresentano il cuore operativo della struttura.
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Come riporta Calcio & Finanza, nonostante un patrimonio netto di 9 milioni e asset per 11 milioni, la E.L. Holding ha chiuso l’esercizio con una perdita di 375mila euro, un dato migliore rispetto al milione e duecentomila euro persi nel 2023. Da un lato, le svalutazioni si sono quasi dimezzate, scendendo da 1,4 milioni a 550mila euro; dall’altro, i proventi da partecipazioni sono crollati, passando da 495mila a soli 197mila euro. Le performance delle controllate presentano però diverse luci e ombre.
Ithaca 1, la più consistente con un valore di 7,5 milioni, è tornata in perdita dopo un 2023 positivo, principalmente per la svalutazione della quota in Burnhard, azienda tedesca specializzata in prodotti per barbecue. Ithaca 2 ha peggiorato la performance, registrando un rosso di 225.000 euro nonostante un portafoglio interessante che include partecipazioni in realtà innovative come Satispay e Qomodo. Solo Ithaca 3, la più piccola, ha chiuso in positivo grazie a dismissioni di partecipazioni.