Economia
Nobile (AgID): "L’IA può liberare risorse e sviluppare competenze". Lombardo (TeamSystem): 'Azione sistemica per non far scomparire le Pmi"
Dalla PA alle imprese, l’intelligenza artificiale chiede visione e regole: Mario Nobile (AgID) e Daniele Lombardo (TeamSystem) spiegano cosa serve per accelerare la transizione digitale delle PMI italiane

PMI italiane e AI: tra sfide normative e digitalizzazione. Interviste a due protagonisti della trasformazione
"L’innovazione tecnologica, e in particolare l’intelligenza artificiale, rappresentano una sfida, ma anche una straordinaria opportunità: possono semplificare i processi, liberare risorse oggi impiegate in attività ripetitive e permetterci di investire nella specializzazione e nello sviluppo di competenze avanzate. Per questo puntiamo a una trasformazione culturale che superi la frammentazione attuale e favorisca forme strutturate di collaborazione, sostenute anche dalle recenti riforme sulle Società tra professionisti. Solo così potremo affrontare in modo competitivo un mercato del lavoro in continua evoluzione". A dichiararlo è Mario Nobile, Direttore Generale dell’AgID – Agenzia per l’Italia Digitale, a margine dell’evento “L’impresa dell’IA”, che si è tenuto martedì 17 giugno alla Camera dei Deputati, su iniziativa dell’On. Alberto Luigi Gusmeroli, per presentare la nuova ricerca realizzata dall’Istituto per la Competitività (I-Com) in collaborazione con TeamSystem.
Il convegno ha acceso i riflettori sull’importanza strategica dell’intelligenza artificiale per le micro, piccole e medie imprese italiane. Se implementata correttamente, l’IA può rappresentare un motore di produttività, redditività e competitività anche a livello internazionale. Tuttavia, il potenziale è ancora largamente inespresso: la carenza di competenze digitali e il ritardo tecnologico pongono l’Italia ben al di sotto della media europea, richiamando le istituzioni a un’azione urgente e concreta per sostenere il tessuto imprenditoriale nazionale.
A margine dell’evento, abbiamo intervistato lo stesso Mario Nobile, con cui abbiamo approfondito il ruolo delle istituzioni nella definizione di linee guida per un uso etico, sicuro e responsabile dell’intelligenza artificiale. Ecco cosa ci ha detto:
Direttore Nobile, L’AgID ha già proposto, oppure prevede di pubblicare, linee guida per un uso etico e responsabile dell’intelligenza artificiale nelle imprese?
"Noi lo stiamo già facendo per la pubblica amministrazione, in base alla normativa. Tuttavia, devo dire che i commenti ricevuti in risposta alla prima linea guida – quella sull’adozione dell’IA – provengono in larga parte proprio dalle piccole e medie imprese, più che dalla PA. Abbiamo previsto la pubblicazione di tre linee guida: una sull’adozione, una sullo sviluppo e una sul procurement. Questo perché tutte le pubbliche amministrazioni, così come le piccole e medie imprese, dovranno adottare e acquistare strumenti basati sull’intelligenza artificiale; solo poche, invece, potranno svilupparne di propri. La linea guida sull’adozione, in particolare, si occupa di rispondere a domande molto concrete, come ad esempio: un nuovo assunto o una nuova assunta che entra in un’azienda o in un ente pubblico e chiede “scusi, posso usare questo prodotto?”. Ecco, adottare significa innanzitutto conoscere e studiare l’architettura digitale dell’organizzazione e stabilire regole per proteggere i dati sensibili — che siano aziendali o personali — e allo stesso tempo consentire un uso corretto dei dati meno critici".
Ed infine, abbiamo raccolto anche l’intervento di Daniele Lombardo, Direttore Marketing, Relazioni Istituzionali e Comunicazione del Gruppo TeamSystem, che ci ha evidenziato l’importanza di politiche pubbliche forti per sostenere la digitalizzazione delle imprese italiane.
Direttore, alla luce dei dati emersi durante il convegno, ritiene che l’Italia stia facendo abbastanza per evitare che le nostre piccole imprese restino indietro nella transizione digitale?
"No, penso che dobbiamo fare di più. È necessario accelerare il processo di digitalizzazione delle nostre piccole e medie imprese e, conseguentemente, anche l’adozione dell’intelligenza artificiale. Le piattaforme tecnologiche esistono, e oggi la buona notizia è che sono anche estremamente semplici da utilizzare. Tuttavia, è fondamentale che queste tecnologie si diffondano su larga scala. Le PMI in Italia sono numerose, quindi serve innestare un vero e proprio processo sistemico. E per attivare un processo di sistema, il ruolo del decisore pubblico diventa cruciale: occorre introdurre politiche di sostegno alla diffusione degli strumenti digitali e dell’intelligenza artificiale. Solo così le nostre imprese potranno essere competitive e vincenti sui mercati. Altrimenti, il rischio è che restino indietro fino a scomparire".