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ACEA chiude il primo semestre 2025: utile netto in crescita a 226,6 milioni di euro
Palermo (ACEA): "I risultati del semestre, solidi e in crescita, confermano l’efficacia della strategia industriale intrapresa"

ACEA, approvati i risultati semestrali 2025: EBITDA a 731 milioni e utile netto in crescita del 32%
Il Consiglio di Amministrazione di ACEA si è riunito oggi presso la nuova sede di Firenze, sotto la presidenza di Barbara Marinali, e ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2025. I risultati ottenuti nel primo semestre dell’anno evidenziano una crescita solida, confermando la validità della strategia industriale del Gruppo, sempre più orientata verso i settori regolati delle infrastrutture.
Come ha sottolineato l’Amministratore Delegato Fabrizio Palermo: “I risultati del semestre, solidi e in crescita, confermano l’efficacia della strategia industriale intrapresa che vede il Gruppo sempre più focalizzato sui business infrastrutturali regolati. Inoltre, le capacità gestionali e operative ci permettono di attuare il piano degli investimenti in tutti i nostri settori di business e raggiungere gli obiettivi di performance che ci siamo dati. L’innovazione e le nuove tecnologie saranno sempre più integrate nelle attività quotidiane e nella realizzazione delle grandi opere in cui siamo impegnati”.
Nel contesto della Relazione, ACEA ha aggiornato la guidance per l’intero esercizio 2025, escludendo i risultati di ACEA Energia, riclassificati come “Attività Discontinue” in seguito al processo di cessione. Le previsioni riviste stimano una crescita dell’EBITDA compresa tra il +6% e il +8% rispetto al valore restated 2024, pari a 1.276 milioni di Euro (ottenuto ricalcolando il dato rilasciato in occasione della guidance di marzo 2025, pari a 1.428 milioni, al netto del contributo di ACEA Energia e sommando quello dell’Alta Tensione per il primo semestre 2024). Gli investimenti previsti per l’intero anno si attestano intorno a 1,6 miliardi di Euro, con una componente netta pari a circa 1,2 miliardi, al netto dei contributi pubblici. Il rapporto tra l’indebitamento netto pro-forma e l’EBITDA è previsto tra 3,4 e 3,5 volte.
Nel primo semestre 2025, i ricavi consolidati sono saliti a 1.461,7 milioni di Euro, in crescita rispetto agli 1.403,9 milioni dello stesso periodo del 2024, grazie soprattutto all’aumento tariffario nelle aree regolate come Acqua Italia, Reti e Illuminazione Pubblica. Circa l’88% del fatturato totale deriva da queste attività, che hanno registrato una crescita del 5% rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
L’EBITDA consolidato ha raggiunto i 731,4 milioni di Euro, rispetto ai 655,2 milioni del 30 giugno 2024, con un incremento di 76,2 milioni (+11,6%). Questa crescita tiene conto di componenti non ricorrenti pari a 26 milioni di Euro, derivanti principalmente dai premi per la qualità tecnica e contrattuale del servizio idrico relativi al biennio 2022-2023 (contributi stabiliti dalle delibere 225/2025 e 277/2025, per un ammontare di 24,9 milioni). L’EBITDA ricorrente, pari a 705 milioni, segna un aumento del 9%, sostenuto dalla performance positiva di tutte le aree operative, con un contributo rilevante da Acqua Italia, Reti e Illuminazione Pubblica, e Produzione.
La ripartizione dell’EBITDA per area di attività vede Acqua Italia in prima linea con il 58% del totale, seguita da Reti e Illuminazione Pubblica con il 31%, Ambiente con il 5%, Produzione con il 4%, e i business residuali (Acqua Estero, Ingegneria, Energy Management – incluse le attività di ACEA Energia non oggetto di cessione – e Corporate) che rappresentano il restante 2%. Il 94% dell’EBITDA è attribuibile alle attività regolamentate nei settori Acqua Italia e Reti, nonché all’Illuminazione Pubblica e all’Ambiente.
Gli ammortamenti, le svalutazioni e gli accantonamenti si sono attestati a 353,8 milioni di Euro, in leggero calo dell’1% rispetto al primo semestre 2024, grazie anche al consolidamento a patrimonio netto di Acquedotto del Fiora. Al netto di questo effetto, si rileva un incremento dovuto ai nuovi investimenti e alla messa in esercizio di asset precedentemente in costruzione, con particolare riferimento ai comparti Acqua Italia, Reti e Illuminazione Pubblica.
L’EBIT si è attestato a 377,6 milioni di Euro, segnando un incremento del 26,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo risultato è frutto della combinazione tra la crescita dell’EBITDA e la lieve riduzione degli ammortamenti e accantonamenti. Gli oneri finanziari netti, pari a 63,3 milioni di Euro, sono aumentati di 6,2 milioni rispetto al primo semestre 2024. Il costo medio del debito del Gruppo al 30 giugno 2025 risulta pari al 2,07%. L’utile netto consolidato è salito a 226,6 milioni di Euro, con un incremento del 32% rispetto ai primi sei mesi del 2024. L’utile netto ricorrente, depurato dagli effetti straordinari, mostra un aumento del 7%, in linea con l’andamento operativo.
Nel periodo in esame, gli investimenti lordi realizzati dal Gruppo hanno raggiunto 668 milioni di Euro, in aumento del 17,7% rispetto ai 567,5 milioni registrati nel 2024. Il focus è rimasto fortemente orientato verso i settori regolati, che rappresentano l’87% del totale (96% escludendo ACEA Energia). Gli investimenti netti di contributi si attestano a circa 573 milioni (rispetto ai 478 milioni dell’anno precedente). Gli importi investiti si distribuiscono in questo modo: 381,2 milioni nell’area Acqua Italia (314 milioni netti), 179,5 milioni in Reti e Illuminazione Pubblica (152 milioni netti), 17,3 milioni nel comparto Ambiente, 11,6 milioni in Produzione e 78,4 milioni nei business residuali (che includono Acqua Estero, Engineering & Infrastructure Projects, Corporate e ACEA Energia).
L’indebitamento finanziario netto del Gruppo è aumentato di 457 milioni di Euro nel primo semestre, passando da 4.944,7 milioni al 31 dicembre 2024 a 5.401 milioni al 30 giugno 2025. Questo incremento è riconducibile principalmente agli investimenti effettuati, al pagamento dei dividendi, delle imposte e degli oneri finanziari. Il rapporto tra indebitamento netto pro-forma ed EBITDA LTM risulta pari a 3,36x, rispetto al 3,23x registrato a fine 2024. L’89% del debito del Gruppo è a tasso fisso e la durata media è pari a 4,3 anni.
Analizzando i risultati delle singole aree operative, il comparto Acqua Italia ha evidenziato una crescita dell’EBITDA del 16,5%, raggiungendo 428,6 milioni di Euro grazie a maggiori ricavi tariffari, investimenti e riconoscimenti per la qualità del servizio. Considerando esclusivamente la dinamica organica, al netto di variazioni di perimetro e componenti straordinarie, l’incremento è stato del 9%.
Per quanto riguarda Reti e Illuminazione Pubblica, l’EBITDA ha raggiunto i 225 milioni di Euro, in aumento dell’1,4% rispetto al primo semestre 2024, beneficiando degli investimenti e della revisione del deflatore, che hanno più che compensato l’effetto negativo della riduzione del WACC dal 6% al 5,6%. La crescita organica, depurata dagli effetti non ricorrenti del 2024, si attesta intorno al 4%.
Il settore Ambiente ha chiuso il semestre con un EBITDA pari a 37,1 milioni di Euro, in miglioramento rispetto ai 35,2 milioni dell’anno precedente (+5,4%), sostenuto dai maggiori margini nel Waste-to-Energy, grazie al riavvio dell’impianto di Terni fermo per revamping nei primi cinque mesi del 2024. Anche in questo caso, la crescita organica risulta del 4% al netto delle componenti straordinarie.
L’area Produzione ha registrato un EBITDA di 32,4 milioni di Euro, quasi raddoppiato rispetto ai 16,7 milioni del 2024, grazie all’aumento dei volumi di energia prodotti (circa +84 GWh) e al rialzo dei prezzi sul mercato elettrico, con un PUN in crescita di 26 Euro/MWh rispetto al primo semestre 2024.