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AXA Italia presenta il Future Risks Report 2025: focus su clima, instabilità geopolitica e AI
Soldano (AXA Italia): "Come assicuratori abbiamo la responsabilità di accompagnare le persone e contribuire alla resilienza delle comunità"

AXA Italia: il Future Risks Report 2025 conferma il cambiamento climatico come principale rischio globale, ma cresce la 'climate fatigue'
Il cambiamento climatico si conferma il rischio più percepito a livello mondiale, ma il 2025 segna anche l’emergere di una nuova tendenza: la “climate fatigue”, ovvero la stanchezza e la desensibilizzazione rispetto all’emergenza ambientale. È quanto emerge dal Future Risks Report 2025, la dodicesima edizione dell’indagine globale promossa dal Gruppo AXA in collaborazione con IPSOS. Realizzato attraverso un sondaggio su 3.600 esperti del rischio in 57 Paesi e oltre 23.000 cittadini in 18 nazioni, il report offre una panoramica sulle principali minacce percepite e sull’evoluzione dei timori collettivi in un contesto mondiale sempre più interconnesso e fragile.
"Il Future Risks Report 2025 fotografa un contesto segnato da rischi sempre più interdipendenti e da un crescente senso di vulnerabilità di fronte a una società frammentata. Come assicuratori abbiamo la responsabilità di accompagnare le persone e contribuire alla resilienza delle comunità", ha dichiarato Chiara Soldano, CEO del Gruppo assicurativo AXA Italia.
Se a livello globale il cambiamento climatico resta in cima alla classifica, in Europa l’instabilità geopolitica conquista il primo posto tra i rischi percepiti dagli esperti, superando per la prima volta le minacce ambientali. Seguono i rischi cyber, quelli legati all’intelligenza artificiale e ai Big Data, che entrano stabilmente nella top 10 anche per i cittadini, segno della crescente attenzione verso le implicazioni etiche e di sicurezza delle nuove tecnologie. Parallelamente, il report registra un diffuso senso di frammentazione sociale e valoriale, accentuato dall’aumento delle disuguaglianze economiche: è questo il fattore più divisivo, indicato dal 50% degli esperti e dal 45% dei cittadini europei.
I trend demografici vengono percepiti come una minaccia interna significativa. Il 93% degli esperti teme un aumento dei costi sanitari individuali, mentre cresce la preoccupazione per la sostenibilità dei sistemi di previdenza e assistenza in società sempre più longeve. A livello globale, il 77% degli esperti e il 57% dei cittadini concordano sulla necessità di soluzioni coordinate a livello internazionale, mentre l’86% degli esperti e l’84% dei cittadini invocano una maggiore azione preventiva. Per quasi nove esperti su dieci, le assicurazioni avranno un ruolo chiave nel sostenere la resilienza collettiva e lo sviluppo di strumenti di protezione.
Anche in Italia il cambiamento climatico resta al primo posto tra i rischi percepiti, mentre l’inquinamento si conferma al secondo per i cittadini, in controtendenza rispetto alla media europea. Si distingue inoltre la persistenza del timore legato a nuove pandemie, che rimane al quarto posto dopo l’instabilità geopolitica. Il senso di vulnerabilità nel nostro Paese è superiore alla media globale (97% tra gli esperti italiani contro il 96% mondiale; 95% tra i cittadini contro il 93% globale). Più della metà degli italiani (53%) percepisce un aumento delle divisioni sociali, e il 55% individua nelle disuguaglianze economiche la principale causa di frammentazione.
Particolarmente sentiti anche i rischi demografici: il 97% teme un incremento dei costi sanitari, il 92% la tenuta del sistema previdenziale e l’84% la sostenibilità del sistema sanitario nazionale. Infine, il 64% degli esperti e il 52% dei cittadini italiani ritiene necessario un approccio globale per affrontare i rischi emergenti, mentre oltre il 90% sostiene la necessità di forti azioni preventive, un dato superiore alla media europea.