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Fringe Festival e Gruppo IREN: l’Heat Garden diventa palcoscenico di natura e creatività

A San Salvario, il Fringe Festival anima lo spazio green del Gruppo IREN con performance immersive, installazioni interattive e un messaggio potente sul valore della sostenibilità

di Redazione Corporate

Il Fringe Festival trasforma l’Heat Garden del Gruppo IREN: un’esperienza tra arte, sostenibilità e partecipazione

L’edizione torinese del Fringe Festival ha sorpreso e affascinato il pubblico con uno degli eventi più significativi dell’intera rassegna, trasformando l’Heat Garden – lo spazio verde del Gruppo IREN – in un palcoscenico a cielo aperto, dove si sono incontrati arte performativa, tecnologie innovative e un profondo legame con l’ambiente. Nel cuore del quartiere San Salvario, all’interno di un contesto in cui l’architettura industriale dialoga con il design contemporaneo e con il rigoglio del verde verticale, il pubblico ha potuto immergersi in un’esperienza site-specific che ha coniugato estetica, partecipazione e consapevolezza ambientale.

Il percorso, pensato per coinvolgere tutti i sensi, ha guidato i visitatori in un itinerario tra installazioni sonore e spettacoli dal vivo, resi ancora più suggestivi dalla cornice naturale composta da oltre 11.000 piante che circondano il moderno impianto di accumulo termico firmato IREN.

Tra i momenti più intensi e suggestivi della serata, la performance “RUTH” firmata da Francesca Cola ha colpito nel segno con una danza densa di significato, rituale e magnetica, in cui il corpo si è fatto strumento di narrazione profonda. Allo stesso modo, il live-set in quadrifonia “Paesaggi Integrati” di Simone Sims Longo ha trasformato lo spazio in un ambiente sonoro avvolgente, ampliando la percezione dell’ambiente circostante attraverso la musica.

Non meno coinvolgente è stata l’installazione “Teatro a Pedali”, in cui gli spettatori sono stati invitati a partecipare attivamente alla produzione dell’energia necessaria allo spettacolo stesso. L’esperienza si è conclusa con una spremuta autoprodotta, ricompensa simbolica e al tempo stesso concreta, a ricordare che anche i gesti più semplici possono generare valore e cambiamento.

L’iniziativa ha trovato nella cornice dell’Heat Garden uno dei suoi luoghi simbolo: non solo un impianto tecnologico d’avanguardia nel cuore della città, ma anche uno spazio culturale capace di ispirare nuove forme di socialità, riflessione e immaginazione. Ancora una volta, il Fringe Festival ha saputo reinterpretare e valorizzare spazi urbani inusuali, portando la cultura in luoghi inaspettati e trasformando una struttura industriale in un crocevia di creatività, sostenibilità e comunità.