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Iren, ricavi a €3,104 mln (+18,1%) nei primi nove mesi del 2021
Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato di Iren

Iren, risultati dei primi nove mesi del 2021 con ricavi e redditività in crescita a doppia cifra

Il Consiglio di Amministrazione di Iren ha approvato oggi i risultati consolidati nei primi nove mesi del 2021. I ricavi consolidati al 30 settembre 2021 si attestano a 3.103,8 milioni di euro in aumento del +18,1%  rispetto ai 2.629,2 milioni di euro del corrispondente periodo 2020. L’incremento dei ricavi, che ha interessato tutte le linee di business, è riferibile per 104 milioni di euro alla variazione di perimetro della  business unit Ambiente (relativa a I.Blu, consolidata da agosto 2020, e alla Divisione Ambiente Unieco,  acquisita a novembre 2020), a maggiori ricavi energetici per complessivi 333 milioni di euro influenzati  dall’incremento dei prezzi delle commodities (+436 milioni di euro) e dalla riduzione dei quantitativi  venduti (-103 milioni di euro), e ai maggiori ricavi per 66 milioni di euro relativi allo sviluppo delle attività  connesse alla riqualificazione energetica e alla ristrutturazione degli edifici favorita dalle recenti agevolazioni fiscali (bonus facciate e superbonus 110%). 

Il margine operativo lordo (Ebitda) ammonta a 732,6 milioni di euro, in aumento del +12,3% rispetto  ai 652,6 milioni di euro del corrispondente periodo 2020. L’incremento del margine è riconducibile per  circa 28 milioni di euro alle operazioni di ampliamento del perimetro di consolidamento che hanno  caratterizzato la business unit Ambiente. Inoltre, contribuiscono al miglioramento del margine  l’incremento tariffario dei servizi a rete, le attività connesse ai lavori di riqualificazione energetica e  l’andamento dello scenario energetico. Tale scenario è stato caratterizzato da un rialzo repentino del  prezzo dell’energia elettrica, con un PUN pari a 86,1 €/MWh in aumento del +141,8 % sui corrispondenti  9 mesi del 2020, e quindi del costo di approvvigionamento del gas, e ha generato un effetto positivo  sulla marginalità.  

Complessivamente il miglioramento del margine ha riguardato le business unit Ambiente (+23,9%),  Energia (+10,9%), Reti (+6,4%) mentre risulta in flessione la business unit Mercato (-0,4%). 

Il risultato operativo (Ebit) è pari a 336,4 milioni di euro, in aumento del +16,0% rispetto ai 290,1 milioni  di euro del corrispondente periodo 2020. Nel periodo si sono registrati maggiori ammortamenti per 34  milioni di euro, relativi principalmente all’entrata in esercizio di nuovi investimenti e all’ampliamento del  perimetro di consolidamento, minori accantonamenti al fondo svalutazione crediti per 7 milioni di euro,  in conseguenza di un miglioramento, rispetto allo scorso anno, della stima degli effetti del Covid-19 sulle perdite attese, e minori rilasci di fondi per 13 milioni di euro. 

L’utile netto attribuibile agli azionisti è pari a 241,5 milioni di euro, in significativo  incremento (+57,6%) rispetto al risultato dei primi nove mesi 2020. Tale crescita oltre a riflettere  l’incremento del risultato operativo, è influenzata positivamente da maggiori proventi finanziari, in  seguito all’estinzione anticipata di una passività finanziaria, e da minori oneri finanziari in seguito alla diminuzione del costo medio dell’indebitamento, che si riduce all’1,7%. Inoltre, sul risultato  contribuisce positivamente la riduzione temporanea del tax rate pari al 16,5% (29,5% nei primi nove  mesi 2020). Quest’ultimo è influenzato da un provento fiscale non ripetibile legato principalmente  all’esercizio dell’opzione sui riallineamenti dei valori contabili e fiscali di cui al decreto n. 104/20 (DL  “Agosto”). Non considerando tale provento, il tax rate sarebbe stato pari a circa il 28%. 

L’indebitamento finanziario netto è pari a 2.858,9 milioni di euro, in flessione di  91 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2020 (2.949,6 milioni). Complessivamente, l’indebitamento finanziario netto si riduce in quanto la robusta generazione di cassa copre l’elevato  livello degli investimenti, il cash out per le acquisizioni, principalmente di Futura (20%) e Sidiren, e il  consolidamento dei relativi debiti, pari a 56 milioni di euro, e il pagamento dei dividendi pari a 149 milioni di euro. Si segnala inoltre il contributo positivo della variazione del fair value degli strumenti  derivati di copertura dal rischio tasso e commodity. 

Gli investimenti tecnici lordi realizzati nel periodo ammontano a 466 milioni di euro, in crescita (+12,5%) rispetto ai 414 milioni di euro del 2020, in linea con quanto previsto e nel rispetto dei target annuali  attesi. A ciò si aggiungono 58 milioni di euro di cash out per le acquisizioni, che includono  principalmente gli effetti dell’acquisizione del 20% di Futura (25 milioni di euro) e Sidiren (30 milioni di  euro).

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