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Vicenzaoro: anche il gioiello ormai è ‘metaverso’

La rivoluzione del metaverso nel mercato del gioiello

Le tendenze mondiali della gioielleria da qui al 2024, orologi icone di stile in mostra, lo sbarco del settore orafo nel mondo del metaverso: è Vicenzaoro September 2022 – The Jewellery Boutique Show, la fiera internazionale del mondo orafo e gioielliero firmata IEG - Italian Exhibition Group in programma a Vicenza fino a martedì 13 settembre 

 

LA RIVOLUZIONE DEL METAVERSO NEL MERCATO DEL GIOIELLO

Metaverso, virtual reality, NFT, Intelligenza Artificiale, piattaforme digitali, app, visori 3D. In un mondo che accelera in direzione del progresso tecnologico, il gioiello si trasforma e arricchisce di funzionalità e potenzialità inedite. Design e manifattura orafa incontrano tecnologia e digitale a Vicenzaoro September. E per la prima volta fanno ingresso nel mondo virtuale e immersivo del metaverso. Oggi, durante l’evento di Trendvision Jewellery + Forecasting, osservatorio indipendente di IEG sul mondo del gioiello, Joris JeelofNFJ Labs Chief Marketing Director, ha presentato la prima piattaforma al mondo che digitalizza gioielli fisici unici, portandoli nel metaverso. In partnership con il designer di alta gioielleria Alessio Boschi e Vicenzaoro, ha sviluppato uno spazio virtuale che ospita dieci pezzi unici di design dell’artista, visibili anche in realtà virtuale attraverso l’utilizzo di Oculus. La piattaforma è collegata ad un marketplace basato su blockchain NFJ (Non-Fungible Jewelry), dove è possibile fare offerte sui pezzi in vendita e acquistarli, entrando in possesso sia degli NFT che dei gioielli fisici originali. Una vera rivoluzione per il mercato e le modalità di consumo del gioiello, che permetterà ai designer di attrarre nuove tipologie di clienti e di offrire loro un’inedita esperienza di acquisto.

 

LE TENDENZE MONDIALI DEL GIOIELLO NEL TRENDBOOK 2024+

Fluidità di genere, forme geometriche, ironia, sostenibilità, storytelling: queste le macro-tendenze della gioielleria a livello mondiale che sono state al centro di uno degli eventi più attesi di Vicenzaoro September. Trendvision Jewellery + Forecasting, l’osservatorio indipendente di IEG sul mondo del gioiello, ha presentato in anteprima mondiale nell’evento "Chromaverse: how the Metaverse and NFT's are affecting Consumers and the Jewellery sector” The Jewellery Trendbook 2024+, vera e propria bibbia per il mercato internazionale dei preziosi che indaga fenomeni emergenti, panorama sociale ed evoluzione dei consumi nei prossimi 18 mesi, utili per sviluppare il business del settore. I trend presentati dalla creative director e co-founder Paola De Luca riflettono le comunità sociali emergenti, l’espressione dell’individuo, senza confini netti d’età o genere. Nanoceramiche e 3D, materiali sostenibili, circolari e di riciclo, forme ispirate alle trame della natura e superfici mantenute allo stato grezzo. Infine, i gioielli che raccontano alle generazioni a venire con storie sentimentali custodite al loro interno. «Tutti possono comprare tutto – ha dichiarato Lynn Yaeger, contributing editor di Vogue USA, ospite del dibattito -. Tra i giovani troviamo una libertà e fluidità che un tempo non esistevano. Oggi si mescolano i generi anche in gioielleria: l’argento con pietre preziosissime, per esempio. Che i giovani non si definiscano più in un genere ha un impatto sull’industria del gioiello: anche l’uomo usa collane femminili con diamanti e pendenti». Sullo sfondo del main stage le immagini di icone contemporanee che hanno fatto della libertà di stile la propria cifra come Bowie e Grace Jones, Iris Apfel e Rihanna.

Attenzione ai valori dei brand, condivisione, trasparenza nella comunicazione sono tre tendenze che distinguono la Generazione Z dai Millennials e dai boomer che vedevano il lusso come formalità e benessere. Ad illustrare la nuova narrazione del gioiello Rebecca Foerster, presidente di Hearts on Fire North America: «La generazione Z, interpreta il lusso come stile esclusivo, interagisce con il brand, e quando paga per avere un oggetto lascia da parte lo status e cerca qualcosa che faccia sentire unici».

Esempio di attitudine «no boundary» che mescola culture e radici in modo contemporaneo è la designer newyorkese Angie Marei, fondatrice di Marei New York e ispirata dalla figura di Nefertiti, mix di femminilità e mascolino: «I designer assorbono le culture e il mondo che li circonda, soprattutto il simbolismo religioso cui il gioiello è legato. I gioielli diventano talismani indossabili, pietre che danno diversi tipi di energia».

«Lusso e arte possono fondersi anche nel retail in un risultato di eccellenza. Arte e cultura possono avere una coerenza con il business. Se guardiamo a una esperienza olistica che parte dal cibo, si apre allo shopping in un luogo dove vengono ospitate installazioni di artisti come Venezia», ha rimarcato Anna Adriani, direttore della comunicazione e marketing del Fondaco dei Tedeschi by DFS, store dedicato al lusso, restaurato da Rem Koolhaas a pochi metri dal ponte di Rialto.

 

SPEEDMASTER, CON ANDREA FOFFI IL MITO NON HA SEGRETI

Un mito che si riassume in un numero, 97. Tanti sono gli esemplari che la NASA acquistò a metà degli anni Sessanta per gli astronauti delle missioni Gemini e poi Apollo, dopo una gara dalla quale uscirono “sconfitte” persino Rolex e Bulova. Lo Speedmaster è l’orologio che è stato sulla Luna, ma la sua storia è ricca di altri aneddoti. A partire dalla rivalità proprio con i cronografi Rolex nel mondo delle corse automobilistiche, milieu nel quale lo Speedmaster è nato e evoluto nel tempo. Su questo punto, Andrea Foffi non ha dubbi: «Tra un “Paul Newman” e un Racing, scelgo quest’ultimo». Il collezionista è a VO Vintage, esposizione aperta al pubblico dedicata all’orologio e al gioiello vintage di pregio all’interno di Vicenzaoro September di Italian Exhibition Group, con la prima esclusiva mostra di 15 esemplari dalla sua collezione privata. Tra i vari talk dedicati al vintage, Foffi dialoga con Paolo Gobbi, giornalista co-autore del libro uscito nel ’21, e guidati dalle domande di Dody Giussani, direttrice de L’Orologio. Al cuore non si comanda, soprattutto quando batte al ritmo delle lancette di un cronografo che Foffi ha raccontato ed esplorato nel suo “Magister” la guida definitiva per chi ama questa icona, ne possiede almeno uno e, magari, vorrebbe iniziare a collezionarli senza farsi intimorire dalle quotazioni. Dal 321 all’861 sino allo “Snoopy” e, ultimo brillante effetto sul mercato, al Moonwatch realizzato con Swatch, Omega ha saputo rinnovare nel tempo un mito con serie limitate che scatenano i collezionisti di tutto il mondo. Vera chicca nella mostra è lo Speedmaster skeleton. Il suo preferito, tra i 10 soli con cinturino di una serie di 50, solo cinque con diamanti e bracciale e i rimanenti con bracciale ma senza diamanti. Da vedere sino a domani in fiera a Vicenza.

 

 

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