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Economia
Obbligazionisti truffati, l'arbitrato? Renzi è in ritardo di due mesi

Ancora nessuna novità per i risparmiatori rimasti coinvolti nella “risoluzione” di Banca delle Marche, della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, della Cassa di risparmio di Ferrara e della Cassa di risparmio della provincia di Chieti lo scorso dicembre. Da un lato la vendita delle “bridge bank” nate dopo lo scorporo di sofferenze e crediti problematici il 21 luglio sono arrivate tre offerte in busta più una quarta relativa però alla sola Bap (la compagnia assicurativa di Banca Etruria), che in realtà si ridurrebbero a due, visto che mentre Apollo e Lone Star avrebbero presentato un’offerta vincolante per l’acquisto, Apax Partners avrebbe solo avanzato la richiesta di rientrare in gara se i termini venissero riaperti.

Altrettanto in alto mare è la vicenda dei rimborsi dei sottoscrittori delle obbligazioni subordinate emesse dai quattro istituti e improvvidamente collocate presso il pubblico retail. E’ di oggi un'interrogazione al ministro dell’Economia e Finanza firmata da parlamentari Pd del Senato (prima firma la senatrice Donella Mattesini) e della Camera (prima firma i deputati Marco Donati e Walter Verini) in cui si definisce “improrogabile l’emanazione del decreto attuativo per la procedura arbitrale” prevista per il rimborso previsto prima dalla legge di Stabilità 2016 e poi dal decreto legge 59/2016, convertito lo scorso 30 giugno nella legge 119/2016.

La legge in questione prevede la possibilità per i 10.500 risparmiatori coinvolti di richiedere al Fondo di solidarietà istituito con la legge di Stabilità 2016, l'erogazione di un indennizzo forfettario nel solo caso in cui abbiano un patrimonio mobiliare di proprietà di valore inferiore a 100 mila euro o un reddito lordo ai fini Irpef, per il 2015, inferiore a 35 mila euro. In questo caso scatterebbe un rimborso automatico che consentirebbe di recuperare in tempi più rapidi della procedura arbitrale l’80% della perdita. Per chi non godesse di tali requisiti è stata confermata la possibilità di accedere alla procedura arbitrale.

Tuttavia il ritardo accumulato per l'emanazione del decreto attuativo per la procedura arbitrale (oltre un mese dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale) secondo i parlamentari Pd sta generando ulteriori difficoltà agli investitori, che non sono posti nella condizione di scegliere fra l’indennizzo forfettario e la procedura arbitrale, contribuendo ad alimentare un clima di crescente irritazione da parte dei risparmiatori stessi, che già si erano sentiti non garantiti quando il governo aveva deciso di non concedere un rimborso pieno, ritenendo che comunque coloro che sono rimasti coinvolti dalla vicenda hanno potuto godere per alcuni anni di interessi sul capitale sottoscritto.

(Segue...)

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