Economia
Ora Londra ha paura della Brexit: "Pronti anche a pagare l'Unione"
Dopo le parole del ministro per la Brexit David Davis la sterlina torna a correre
La Gran Bretagna sarebbe disposta a pagare l'Unione europea pur di restare nel mercato unico. Il governo di Theresa May comincia a lanciare segnali e ammette di essere pronto a "valutare" di continuare a pagare all'Ue contributi in moneta sonante, anche quando la Brexit sara' formalizzata, pur di mantenere i vantaggi di essere parte dell'Ue. A beneficio almeno di alcuni settori di quel business britannico, a cavallo fra economia e finanza, che intanto continua ad assumere lavoratori europei: in coda per ottenere la residenza nel regno, a scanso di equivoci, dopo un altro picco record di arrivi sull'isola (284.000) nell'ultimo anno censito.
L'apertura dello spiraglio sul 'single market', per quanto ipotetica, riscalda il cuore della City e da' subito ossigeno alla sterlina, che rimbalza a quota 1,26 contro il dollaro, il valore piu' alto da 3 settimane, per poi assestarsi. Patel Viraj, strategist valutario di Ing, avverte pero' che i guadagni della sterlina potrebbero essere limitati e di breve termine visto che le incertezze sulla Brexit restano ben presenti.
Tanto piu' poiche' a farsene interprete e' David Davis, ministro per la Brexit e tra i custodi del verbo euroscettico nel governo May, sbandierando in parlamento l'intenzione di "ottenere il miglior accesso possibile di beni e servizi al mercato europeo".
Bruxelles per ora resta freddina. Il negoziato - e' il mantra che riecheggia dai vertici Ue - deve essere unitario e Londra non puo' pretendere di "scegliere le ciliege", parafrasando un modo di dire inglese: ovvero di salvare cio' che le sta bene scartando il resto.
Ma soprattutto nessuna trattativa puo' iniziare fino a quando quando la May non attivera' l'articolo 50 del Trattato di Lisbona (annunciato entro fine marzo) e l'iter formale di divorzio dopo il voto referendario del 23 giugno. Davis, tuttavia, qualche messaggio prova a lanciarlo fin d'ora. O se non altro se lo lascia sfuggire. Pressato dal laburista Hilary Benn, presidente di una commissione ad hoc alla Camera dei Comuni, risponde in tono possibilista alla domanda se il governo sia disposto a "valutare una qualunque forma di contributo all'Ue in cambio dell'accesso al mercato unico". "I deputati sono stufi" di non avere dettagli, lo incalza Benn con altri esponenti dell'opposizione, insistendo sul quesito.