Pensioni, Padoan: flessibilità nella Legge di Stabilità - Affaritaliani.it

Economia

Pensioni, Padoan: flessibilità nella Legge di Stabilità

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, apre alla modifica della riforma Fornero delle pensioni per dare maggiore flessibilità ai lavoratori e alle lavoratrici che vogliono lasciare il posto di lavoro in anticipo rispetto ai requisiti di legge, con una qualche forma di penalizzazione degli assegni. Un'apertura vincolata però al mantenimento degli equilibri dei conti pubblici. E' il senso dell'intervento del titolare delle Finanze in Parlamento, dove ha garantito che "il governo è impegnato ad analizzare la questione a partire dalla legge di Stabilità e compatibilmente con il quadro di finanza pubblica". E ancora: "Ogni cambiamento" del sistema pensionistico va attentamente valutato" tenendo conto delle "implicaizoni per i conti pubblici".

Insomma, resta viva la doppia spinta: da una parte chi, come il ministero del Lavoro, vuole intervenire subito con una maggiore flessibilità e dall'altra chi, come appunto il Tesoro, dà priorità al contenimento delle spese per il bilancio dello Stato. Alla fine si dovrà trovare una mediazione tra queste due posizioni, alla quale i tecnici e i politici sono al lavoro da settimane, ma l'elemento significativo di novità è che si potrà avere già dalla prossima Stabilità, dalla quale sembrava che il tema dovesse uscire: la Finanziaria per il 2016 deve essere presentata al Parlamento entro metà ottobre.

Allo studio, sulle pensioni, ci sono varie soluzioni di 'penalizzazione' in cambio di anni d'anticipo dell'assegno previdenziale, con meccanismi tecnici che potrebbero portare a decurtare i trattamenti fino al 15% ma con il requisito anagrafico abbassato da oltre 66 a 62 anni.

Di fonte alle Commissioni, Padoan è tornato anche sul tema degli esodati: "Il Governo si impegna ad accertare le risorse per un nuovo definitivo intervento di salvaguardia" di quelli rimasti fuori dagli interventi precedenti "e a cercare soluzioni per il recupero delle economie degli esercizi pregressi e il relativo utilizzo per gli esercizi successivi previa compensazione sui saldi di finanza pubblica nel rispetto degli obiettivi programmati". Dietro il linguaggio tecnicistico, significa cercare di impiegare le risorse risparmiate con le precedenti salvaguardie, che al momento sono state riassorbite dal bilancio dello Stato e bloccate rispetto a nuove salvaguardie. Serve però, perché quei fondi siano utilizzabili, l'individuazione di una nuova copertura: "Questi interventi saranno effettuati nella legge di stabilità", ha spiegato il ministro, "con la speranza che questo sgomberi il campo da tutte le illazioni".

Sul punto ha ribadito anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in audizione con Padoan: la legge di Stabilità sarà il luogo dove verranno definite le "partite contabili" sugli esodati. "Verranno verificate le due salvaguardie ancora non chiuse e considerati i tempi per la piena utilizzabilità delle risorse", ha affermato Poletti. Sarà quindi possibile "recuperare i risparmi e definire le caratteristiche di un ulteriore intervento che avrà l'obiettivo di risolvere in modo definitivo", questo problema. Di nuovo il titolare delle Finanze ha spiegato i numeri della questione: al 10 settembre ci sono state "121.500 tra certificazioni accolte (116mila) e giacenze" e "83.400 pensioni liquidate". Padoan ha ricordato che le prime sei salvaguardie riguardano oltre "170.230 soggetti" e sono stati "stanziati circa 11,7 miliardi". Il ministro ha sottolineato che è un "numero parziale in continua crescita perché perché possono decorrere negli anni successivi".