Economia
Perché Elkann pensa che la migliore opzione per Repubblica sia il greco Kyriakou
Secondo quanto risulta ad Affari, l’interesse dei Kyriakou per l’Italia non è né improvvisato né tattico...

John Elkann
Perché Elkann pensa che la migliore opzione per Repubblica sia il greco Kyriakou
Il futuro di Repubblica — e, più in generale, dell’intero gruppo GEDI — continua a essere oggetto di analisi e discussioni nei mondi dell’informazione e della finanza. Tra gli scenari emersi nelle ultime settimane, uno in particolare sta prendendo slancio: l’interesse della famiglia Kyriakou, proprietaria dell’Antenna Group, a entrare nel mercato italiano. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani, i greci avrebbero offerto 140 milioni di euro per il gruppo. L’operazione, confermata da una recente nota di un portavoce GEDI, potrebbe rappresentare per John Elkann la soluzione più solida e coerente per il destino dello storico quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e per il gruppo nel suo complesso.
Antenna è un gruppo completamente privato guidato da una visione di lungo periodo. Negli anni, la famiglia Kyriakou ha costruito un portafoglio media fondato sulla crescita, sull’espansione internazionale e sull’indipendenza editoriale dei brand acquisiti. Inoltre, l’investimento verrebbe fatto integralmente dalla famiglia, senza il coinvolgimento di altri partner, compreso quel fondo Pif saudita che è sì coinvolto, ma nelle attività in Grecia. Elkann ha più volte sottolineato quanto stabilità e autonomia delle redazioni siano prioritarie, e vede in Kyriakou un partner solido, non aggressivo e disposto a investire nel tempo.
Secondo quanto risulta ad Affari, l’interesse dei Kyriakou per l’Italia non è né improvvisato né tattico: rientra in una strategia più ampia di espansione nel mercato europeo. L’Italia è considerata un terreno fertile per sviluppare contenuti, valorizzare talenti e costruire prodotti editoriali con potenzialità di distribuzione internazionale. L’ingresso in un asset strategico come Repubblica sarebbe quindi una mossa di visione, non un’operazione di breve respiro, riferiscono fonti vicine ai greci.
Un altro aspetto è che Antenna non si limita a investire nei media: promuove anche iniziative di alto profilo e di networking che rafforzano il suo posizionamento internazionale e le sue reti strategiche. Un esempio recente è il lancio dell’Alliance for Europe–Gulf Geopolitics & Investments Summit (AEGGIS), in collaborazione con l’Atlantic Council. Si tratta di un vertice che riunirà i massimi livelli della politica, dell’economia, della finanza e del decision-making globale, con l’obiettivo di lavorare congiuntamente sulle opportunità geopolitiche e d’investimento e liberare ulteriormente l’enorme potenziale tra Europa e Paesi del Golfo.
Il programma è stato presentato a New York a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunendo 30 primi ministri, oltre a leader politici, economici e del mondo degli investimenti. L’iniziativa mira a rafforzare le relazioni economiche tra Europa e Paesi del Golfo e a favorire il dialogo sulle principali sfide geopolitiche globali. Il primo vertice ufficiale si terrà in Grecia nel 2026, mentre una seconda edizione — secondo fonti qualificate — potrebbe tenersi proprio in Italia.
Inoltre, resta il tema legato all’occupazione. A quanto risulta ad Affaritaliani, il gruppo Antenna intende privilegiare lo sviluppo dei talenti interni e l’autonomia delle redazioni, evitando interferenze politiche o corporate. Se le premesse dovessero essere confermate - e non c’è motivo di non crederlo - Repubblica potrebbe aver trovato un partner che le permetta di tornare a recitare il ruolo preminente che le compete dopo anni di appannamento sotto la gestione Elkann.
In attesa di capire come e se vorrà rilanciare LMDV Capital, quella di Antenna sembra l’alternativa più concreta, al di là delle ambizioni mal celate di Carlo Feltrinelli. Non per niente, Gedi ha per ora concesso l’esclusiva a Kyriakou.
