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Economia
Pil: altra ondata, altra stangata. -7,7% a novembre e consumi già a -8%

Pil in calo del 7,7% su base mensile e del 12,1% su base annua a novembre e consumi giù dell'8,1% a ottobre. Sono i dati che emergono dall'analisi congiunturale della Confcommercio, secondo cui "dopo la forte ripresa registrata nel terzo trimestre, periodo che si era peraltro chiuso con alcuni segnali di indebolimento, a partire da ottobre la situazione congiunturale ha conosciuto un rapido deterioramento". In particolare, si legge in una nota, "il riacutizzarsi della pandemia e l'avvio delle prime misure di contenimento hanno determinato per molte filiere produttive l'interruzione del lento e faticoso processo di ritorno a una situazione meno emergenziale".

Nel confronto annuo l'Indicatore dei consumi calcolato dalla confederazione ha visto a ottobre amplificarsi il divario rispetto ai livelli registrati nello stesso mese del 2019. Il crollo si attesta all'8,1% (-5,1% a settembre). Il rallentamento, seppure diffuso, ha interessato in misura piu' immediata e significativa la filiera del turismo, dei servizi per il tempo libero ed i trasporti con riduzioni della domanda che si avvicinerebbero a quelle registrate a marzo. In particolare, i servizi ricreativi segnano -73,2%, gli alberghi -60%, bar e ristoranti -38%. Il deterioramento del contesto economico, associato all'acuirsi del clima d'incertezza, ha determinato un rapido peggioramento del Pil. Per il mese di novembre Confcommercio stima una riduzione del 7,7% su ottobre e del 12,1% nel confronto annuo.

Le dinamiche registrate negli ultimi due mesi, "a meno di un eccezionale, ma improbabile, recupero a dicembre", portano a stimare preliminarmente una decrescita congiunturale del Pil nel quarto trimestre superiore al 4%. Il dato non comporterebbero modifiche nella dinamica complessiva del Pil per il 2020 (tra il -9% e il -9,5%), grazie a un terzo trimestre decisamente piu' favorevole rispetto alle stime, "ma implicherebbe un'entrata ben peggiore nel 2021, facendo svanire le piu' ottimistiche previsioni di rimbalzo statistico per l'anno prossimo".

Confesercenti: "Con negozi chiusi monopolio web sul Natale"

“Questa seconda ondata sta creando uno squilibrio di concorrenza gravissimo tra i negozi reali e il web: mentre i primi sono chiusi d’ufficio da governo e regioni, il canale delle vendite on line di fatto agisce e opera in condizioni di monopolio. Un problema serissimo per i negozi, soprattutto in vista del Natale”. Così Confesercenti commenta la petizione ‘Natale senza Amazon’ lanciata da decine di personalità francesi, tra cui la sindaca di Parigi Anne Hidalgo.     “Il rischio - sottolinea Confesercenti - è che il commercio, un settore già in crisi da circa un decennio, venga definitivamente condannato a morte da questo squilibrio. Il problema non è impedire le vendite online, ma rendersi conto della necessità non più differibile di garantire un mercato realmente concorrenziale, nel rispetto del pluralismo distributivo. A maggior ragione nella situazione attuale, che vede le imprese di vicinato chiuse per scelta amministrativa”.

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