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Economia
Pmi, Boccia: "Dl Imprese, fare presto. Ore contate per il sistema economico"

L’associazione Nazionale Pmi Imprese Italia, che annovera nel proprio interno diverse Confederazioni sempre di carattere nazionale, dopo aver presentato degli emendamenti al Governo nelle settimane precedenti al “Decreto Liquidità”, lancia l’allarme sugli effetti inefficaci di tale decreto, per tanti motivi, a lanciare l’allarme è il Presidente Nazionale Flavio Boccia.

Secondo il Presidente Boccia il Decreto liquidità ha non solo interrotto le pratiche di finanza ordinarie messe in piedi dagli imprenditori che potevano accedere tranquillamente al credito ordinario, ma la sua operatività criticata dall’Abi come dichiarato dal Presidente Patuelli è altamente preoccupante se non grave, rischia di illudere in maniera negativa le poche piccole e medie imprese che hanno ancora speranza di riaprire la propria “saracinesca” le termine dei blocchi dovuto al Covid-19.

Il meccanismo della garanzia statale sulle operazioni finanziarie alle imprese esiste in Italia mediante la legge 662/92, dove in origine la garanzia era dell’80%, tale strumento che doveva essere uno strumento finanziario importante per il tessuto economico nazionale, non ha mai prodotto i suoi effetti, infatti le Banche, anche se tale garanzia rientrava ed alleggeriva le banche rispettando i principi di Basilea, gli istituti di credito entravano comunque nel merito creditizio (cosa che accadeva anche per il rilascio della garanzia dello Stato), troppo spesso le pratiche venivano rigettate forse per il fatto che i tassi di interessi, essendo l’operazione bancaria garantita, vedeva, per convenzione , applicati tassi minimi, quindi antieconomici per i gruppi bancari.

Tralasciando questa premessa tecnica, la preoccupazione di Pmi Imprese Italia è che l’applicazione definitiva di tale opportunità alle aziende sarà troppo lunga si prevedono addirittura due mesi per l’erogazione definitiva e non sono chiare le modalità attuative ancora non comunicate agli istituti di credito, come dichiarato anche dall’Abi. L’associazione che ha avuto il placet di molti parlamentari per effettuare immediate segnalazioni alla Commissione d’inchiesta sull’Attività Bancaria, per eventuali anomalie riscontrate, ha il timore , dopo uno studio interno fatto insieme alle altre confederazioni, che il 60% delle piccole e medie imprese se non supportate immediatamente rischiano di chiudere definitivamente entro due mesi dalla riapertura parziale delle attività previste per metà maggio.

Nelle mozioni ai precedenti decreti inviate al Governo , oltre alla richiesta di garanzie reali a supporto delle imprese, cosa in parte accaduta, si spera che le banche non contrastino con la loro operatività tale agevolazione, l’altro aspetto non poco importante è quello di utilizzare i fondi Europei Indiretti per il supporto alle Pmi Italiane , utilizzando la medesima operatività semplificativa del Bando gestito da Invitalia denominato #curaitalia per le aziende che vogliano cambiare la loro attività principale verso la produzione di tutto ciò che serve per il sistema nazionale per sostenere tale pandemia , per la creazione di mascherine, tute medicali ecc. tali fondi in alcuni casi totalmente a fondo perduto prevede una modulistica semplificata della richiesta ed un approvazione entro 5 giorni lavorativi, con erogazioni immediata.

Questa modalità applicata alle esigenze delle imprese italiane , insieme al supporto delle banche, che si ricorda essere in vita grazie anche all’aiuto dei soldi pubblici, quindi pure dei cittadini e delle imprese, con queste variazioni si può non solo limitare i danni attuali ma porre le basi per una ricostruzione imprenditoriale ed industriale del post-Covid-19. Successivamente conclude l’Associazione che ha sedi all’estero e da anni cerca di intercettare , a differenza dei trend negativi italiani, Fondi Europei Diretti , dove molti dei quali tornano indietro e vengono persi per sempre a vantaggio degli stati più meritevoli, chiederà alla politica di eliminare anche tale nodo che oramai portiamo avanti da decenni.

In sostanza il Presidente Boccia è convinto che dalle grosse crisi possano nascere le migliori opportunità, la nostra nazione era caduta in una depressione psicologica che l’ha portata a bloccare tutte le politiche di sviluppo, anche economiche, gli strumenti per un rilancio paragonabile al boom economico del dopoguerra è possibile, però la politica deve conoscere i problemi reali e non quelli statistici, troppo spesso gli aiuti non arrivano mai a destinazione, per tanti motivi. Nonostante tutto Pmi Imprese Italia è convinta che usciremo da tale crisi nonostante le problematiche evidenti e reali segnalate e denunciate soprattutto sul Decreto Liquidità

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