PopVicenza, Zonin apre la campagna acquisti. Al via il doppio aumento di capitale. I dossier nel mirino
Di Andrea Deugeni
Gianni Zonin fa come il postino: bussa sempre due volte alla porta...dei soci. Sarà un'assoluta coincidenza, ma il detto ben si presta per raccontare le ultime mosse del banchiere vicentino da anni alla presidenza della Banca Popolare di Vicenza. Dopo aver aperto il libro soci a settembre con un'operazione di aumento di capitale che a dicembre ha portato il monte azionisti a raggiungere quota 95 mila (più 18 mila nuovi soci), il presidente della popolare berica ha fatto partire da oggi una nuova doppia operazione di rafforzamento patrimoniale che servirà per mettere fieno in cascina utile a portare a segno alcuni colpi di mercato nei prossimi mesi.
Secondo quanto deciso nelle scorse settimane, l'architettura dell'operazione è quella di un doppio aumento di capitale a premio. La prima tranche, da 608 milioni, sarà offerta in opzione ai soci e ai possessori di bond convertibili dal 12 maggio all'8 agosto. Nel dettaglio, i soci della Banca Popolare di Vicenza potranno sottoscrivere una nuova azione a 62,5 euro ogni nove azioni (o bond convertibili) possedute. Allo stesso tempo i soci potranno decidere se sottoscrivere o meno, nella stessa proporzione e allo stesso prezzo, una nuova obbligazione (non convertibile) ogni nove azioni o bond convertibili posseduti. In caso di adesione integrale dei soci, quindi, la Banca Popolare di Vicenza collocherà, contestualmente all'aumento, un bond da 608 milioni. La seconda tranche, da 300 milioni, sarà riservata a nuovi soci e potrà essere collocata da qui al 2016, a meno di esaurimento anticipato dei 300 milioni. Per il 2014 l'offerta partirà il 12 maggio e si chiuderà il 19 dicembre.
Messi da parte per la strenua opposizione dei "cugini veneti" di Montebelluna i sogni di fusione conla vicina Veneto Banca, il circa un miliardo di risorse rastrellate dal mercato serviranno per la campagna acquisti estiva del gruppo, vari dossier aperti da mesi sulla scrivania di Zonin e del suo bracio destro Samuele Sorato (direttore generale). Nel risiko bancario della Popolare di Vicenza che si muoverà soprattutto lungo la dorsale centrale, il duo Zonin-Sorato ha messo infatti nel mirino Banca Etruria, 100 sportelli della della Cassa di Risparmio di Ferrara (Carife) e la Banca Popolare di Marostica. Confermati i nomi degli istituti su cui Vicenza "vuol mettere la bandierina" dallo stesso dg Sorato, lo stato delle trattative sui diversi fronti non è uniforme. Su Banca Etruria, il dossier è alle battute finali: il gruppo berico ne ha visto in lungo e in largo i conti e ha avviato una trattativa in esclusiva che scadrà a fine mese. Colloqui al termine dei quale Zonin e Sorato presenteranno un'offerta vincolante al Cda della banca.
Per quanto riguarda invece le avance sui 100 sportelli di Carife, le trattative sono in fase abbastanza avanzata e a breve Vicenza dovrebbe avviare la due diligence sui conti per poi entrare nel vivo, stessa procedura a cui l'istituto berico vorrebbe arrivare anche con la Popolare di Marostica. Su quest'ultimo terreno, però, Zonin dovrà fare i conti anche con le velleità di espansione degli altoatesini di Volksbank. La banca di Bolzano a fine aprile ha confermato infatti il suo interesse per il piccolo istituto nordestino, parlando di aggregazione.