Segni di schiarita: la produzione industriale cresce dell'1,4%
La produzione industriale e' aumentata a novembre scorso dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell'1,4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Lo rende noto l'Istat spiegando che nei primi 11 mesi del 2013 la produzione e' scesa del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nella media del trimestre settembre-novembre l'indice ha registrato un aumento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. A novembre l'indice destagionalizzato registra una sola variazione negativa nel comparto dei beni di consumo (-1,1%). Aumentano invece i comparti dell'energia (+1,3%), dei beni intermedi e dei beni strumentali (entrambi +0,9%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a novembre 2013, un solo aumento tendenziale nel comparto dei beni intermedi (+5,1%). Segnano una flessione l'energia (-0,7%) e i beni di consumo (-0,2%), mentre i beni strumentali registrano una variazione nulla. Per quanto riguarda i settori di attivita' economica, a novembre 2013 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,8%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+10,5%) e dei mezzi di trasporto (+10,3%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attivita' estrattiva (-10,2%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,7%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,0%).
A novembre scorso, rileva l'Istat, l'indice destagionalizzato della produzione industriale e' aumentato dello 0,3% rispetto a ottobre. Nella media del trimestre settembre-novembre l'indice ha registrato un aumento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. A novembre l'indice destagionalizzato registra una sola variazione negativa nel comparto dei beni di consumo (-1,1%). Aumentano invece i comparti dell'energia (+1,3%), dei beni intermedi e dei beni strumentali (entrambi +0,9%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a novembre 2013, un solo aumento tendenziale nel comparto dei beni intermedi (+5,1%). Segnano una flessione l'energia (-0,7%) e i beni di consumo (-0,2%), mentre i beni strumentali registrano una variazione nulla. Per quanto riguarda i settori di attivita' economica, a novembre 2013 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,8%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+10,5%) e dei mezzi di trasporto (+10,3%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attivita' estrattiva (-10,2%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,7%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,0%).
L'indice destagionalizzato registra una sola variazione negativa nel comparto dei beni di consumo (-1,1%). Aumentano invece l'energia (+1,3%), i beni intermedi e i beni strumentali (entrambi +0,9%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a novembre 2013, un solo aumento nel comparto dei beni intermedi (+5,1%). Segnano una flessione l'energia (-0,7%) e i beni di consumo (-0,2%) mentre i beni strumentali registrano una variazione nulla. I maggiori contributi alla diminuzione tendenziale dell'indice generale (calcolato sui dati grezzi) vengono dalle componenti dei beni strumentali (-1,1 punti percentuali) e dei beni di consumo non durevoli (-0,7 punti percentuali). Nel mese di novembre 2013 l'indice corretto per gli effetti di calendario segna, rispetto a novembre 2012, i maggiori incrementi nei settori della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,8%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+10,5%) e dei mezzi di trasporto (+10,3%). I settori che registrano i cali maggiori sono l'attivita' estrattiva (-10,2%), le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,7%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,0%).