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Economia
Rai, conti giù: "Canone su tablet e smartphone per chi segue le trasmissioni"

Rai, canone anche per cellulari e tablet. Fuortes descrive una situazione grave delle finanze dell'emittente televisiva tale da mettere a rischio il "perimetro" dell'azienda

Carlo Fuortes, nuovo ad della tv di Stato, ha lanciato la proposta davanti ai senatori e ai deputati della commissione di Vigilanza, in audizione. Per chi utilizza tablet e smartphone, in base alla proposta, si introdurrebbe il canone Rai, una misura che non avrebbe spiega Fuortes "un impatto immediato sulle tasche degli italiani". Oggi sono poche le persone, sostiene Fuortes, che usano tali dispositivi digitali per seguire i programmi, senza un televisore in casa, si legge su Repubblica.

Ma, aggiunge Fuortes, questa modalità in futuro diverrà preminente. Dunque la difficile situazione dei conti dell'azienda, attualmente giù, ne subirebbe l'impatto, mettendo a rischio il "perimetro". Viale Mazzini accusa una posizione finanziaria netta a -523,4 milioni. Inoltre, il nuovo Codice della tv procurerà alla Rai minori entrate pubblicitarie per 50 milioni nel 2022 e per 130, nel 2023.

La Lega si schiera contro: "No  al canone su smartphone e tablet"

Il capogruppo Lega in vigilanza Rai, Massimiliano Capitanio, e i commissari Giorgio Bergesio, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Simona Pergreffi, Leonardo Tarantino, dirottano verso il no al nuovo canone, accusando "segnali molto preoccupanti" in merito a un eventuale tentativo dell'azienda di "mettere le mani nelle tasche dei cittadini".

"I ricavi sono diminuiti di 702 milioni rispetto al 2008, la pubblicità ha numeri drammatici, l'azienda guarda a realtà come la Svizzera e l'Austria dove il canone costa 300 euro rispetto ai nostri 90 e per il riequilibro delle risorse si chiede l'ampliamento del perimetro di applicazione del canone ai device e multimediali. Il solo messaggio, anche a fronte di un impatto nullo sugli utenti, è irricevibile: la Lega si opporrà in tutti i modi a nuovi canoni".

"Prima - continuano - la Rai si impegni a fornire un servizio di qualità senza fiction su Lucano, senza la faziosità ideologica del Tg1, senza le sceneggiate strapagate di Fedez e con una Raiplay che arrivi almeno ai livelli di Netflix. Poi impari a gestire il patrimonio immobiliare come un buon padre di famiglia, senza sprechi e dilettantismi. Infine, preoccupiamoci di chi ancora non paga il canone prima di tassare i cellulari o aumentarlo a chi è già in regola". 

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