Rbs, Londra fa cassa vendendo il 7,7% per 2,6 miliardi di sterline - Affaritaliani.it

Economia

Rbs, Londra fa cassa vendendo il 7,7% per 2,6 miliardi di sterline

A via il processo di privatizzazione della banca britannica, nazionalizzata dopo la crisi del 2008

Il cancelliere dello Scacchiere fa cassa con il 7,7% di Royal Bank of Scotland per 2,6 miliardi di sterline. Il Governo britannico ha annunciato di aver venduto circa il 7,7% del capitale della Royal Bank of Scotland al prezzo di 271 pence per azione. La vendita delle azioni rilancia la privatizzazione del banca nazionalizzata durante la crisi finanziaria del 2008. Operazione che pota la quota dello Stato detenuta nel veicolo UK Government Investments Limited dal 70,1% al 62,4%.

Lo Stato britannico, che al culmine della crisi finanziaria del 2008 aveva nazionalizzato la banca con un investimento di 45 miliardi di sterline, possiede attualmente 8,4 miliardi di azioni in Rbs. Londra ha dichiarato che venderà altri titoli per un controvalore di 15 miliardi di sterline entro il 2023. La cessione comunicata ieri al mercato è avvenuta questa mattina ed è stata gestita dalle banche d’investimento Morgan Stanley, Citigroup, Goldman Sachs e JPMorgan.

A febbraio la banca aveva registrato un utile netto annuo di 752 milioni di sterline, il primo dopo un decennio di perdite e il rosso record di 6,95 miliardi di sterline dell’anno precedente. Il mese scorso Rbs ha annunciato la chiusura di 162 filiali in Inghilterra e Galles.

La banca e' stata salvata nel 2008 dal governo britannico per 45,5 miliardi di dollari e ora, a detta degli analisti, potrebbe tornare a pagare dividendi. L'istituto ha bruciato circa 100 miliardi di sterline in dieci anni tra intervento pubblico e perdite accumulate. Di recente Rbs ha accettato di pagare 4,9 miliardi di dollari per risolvere il contenzioso con il Dipartimento di Giustizia statunitense sulla vendita di titoli tossici garantiti da ipoteca prima della crisi finanziaria globale. L'istituto di credito ha gia' messo da parte fondi per coprire la maggior parte della cifra dovuta, ma ha anche detto che contabilizzera' un ulteriore accantonamento da 1,44 miliardi di dollari nel secondo trimestre.

La cifra concordata e' in linea con la parte bassa del range previsto dagli analisti. Sara' il Dipartimento di Giustizia Usa, poi, a decidere se muovere delle accuse penali in merito al presunto ruolo della banca nel fuorviare gli investitori che hanno acquisito le obbligazioni garantite da ipoteca. Con circa 4 miliardi di sterline (5,42 mld usd) di capitale in eccesso per Rbs dopo il risarcimento alle autorita' statunitensi, gli investitori sperano che i regolatori daranno il via libera al pagamento della cedola, in seguito agli stress test previsti per la fine di quest'anno.

A luglio dello scorso anno l'istituto ha accettato di pagare 5,5 miliardi di dollari alla Federal Housing Finance Agency degli Usa per chiudere un'indagine sulla vendita, da parte della banca, di titoli tossici garantiti da mutui residenziali alla vigilia della crisi finanziaria del 2008. A marzo di quest'anno Royal Bank of Scotland Group ha raggiunto un accordo da 500 mln usd con lo Stato di New York per porre fine alla causa relativa alla qualita' dei mutui-casa venduti ai suoi clienti come titoli garantiti da ipoteca nel corso del boom immobiliare di alcuni anni fa.

L'accordo firmato da Rbs e' la diretta conseguenza delle indagini avviate dallo Stato di New York sulle offerte di titoli garantiti da ipoteca vendute dalla banca e le sue sussidiarie prima del primo gennaio 2009. Secondo i termini dell'accordo raggiunto, l'istituto di credito, che non ha ammesso alcuna responsabilita', ha riconosciuto che gli investitori sono stati ingannati sulla qualita' dei prestiti sottoscritti, risultati poi in perdite collaterali da miliardi di dollari, contribuendo al crollo del valore immobiliare durante la crisi finanziaria. La banca ha accettato di pagare 100 mln usd allo stato di New York e ha offerto 400 mln usd in servizi di assistenza destinati ai proprietari di immobili e alle comunita' locali.