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Economia
Rcs, Urbano Cairo: "Causa Blackstone infondata. Non sono un rottamatore"
Urbano Cairo (Lapresse)

RCS: CAIRO, 'CAUSA BLACKSTONE INFONDATA, NOI COMPORTATI IN MODO CORRETTO

«Sentendo i nostri legali, in Italia e Usa, e dopo aver anche chiesto un parere terzo, ai professori Toffoletto e Reboa che hanno visto le carte, la cosa è stata esclusa. Si ritiene che la causa sia infondata e che non ci sia la competenza territoriale. Inoltre Rcs si è comportata in modo corretto e l'arbitrato ha riconosciuto che non c'è stata alcuna azione temeraria. E che l'immobile valeva 33 milioni in più, e non è poco». Ad affermarlo è Urbano Cairo, patron di Rcs, in un'intervista a Il Giornale. «L'arbitrato nasce in seguito a una due diligence interna durata alcuni mesi. Abbiamo segnalato agli acquirenti dell'immobile che secondo noi c'era uno squilibrio tra valore e prezzo pagato (120 milioni). Di fronte all'indisponibilità a ragionare su questo siamo andati avanti e abbiamo azionato l'arbitrato. Io l'ho fatto - sottolinea - a tutela di tutti i soci di Rcs, era un atto dovuto dopo la due diligence. Al momento non ci ha dato ragione, non abbiamo avuto un danno liquidato. Ma ritenere di avere un diritto e cercare di affermarlo credo che sia giusto e che non ci sia niente di cui pentirsi». Alla domanda se vi siano problemi di convivenza con i vecchi soci Rcs rimasti nel capitale, «A volte possono esserci idee diverse, ma - assicura Cairo - i rapporti sono ottimi con Alberto Nagel di Mediobanca, Carlo Cimbri di Unipol, Diego Della Valle e anche con Marco Tronchetti Provera. Poi è sano avere opinioni differenti. Il fatto che dal cda si sia dimesso Gaetano Micciché, un amico al mio fianco nell'Opa del 2016, mi è spiaciuto. E mi dispiace che si dica che non abbiamo buoni rapporti con Intesa, dove io stesso ho depositi importanti. Ho apprezzamento e fiducia in questa banca».

RCS: CAIRO, 'NON SONO ROTTAMATORE, IO AGGIUSTO E SVILUPPO E NON VENDO NIENTE'

«Ma io non sono stato un rottamatore. Io semmai sono un aggiustatore, non ho mai mandato via nessuno, anche a La7 (che prima che la rilevassi perdeva 100 milioni l'anno), ho sempre confermato tutti in Rcs e ho risanato. Aggiustatore e sviluppatore. E non credo che neanche loro siano rottamatori, sono imprenditori che investono dove vedono opportunità. Ma non ho particolari rapporti: Caltagirone l'ho visto una volta, Del Vecchio non l'ho mai conosciuto personalmente». A sottolinearlo in un'intervista a Il Giornale, è Urbano Cairo, presidente e ad di Rcs Mediagroup. «Non prevedo tagli, anzi. Io guardo - assicura Cairo - al futuro in maniera positiva. E quello che vedo mi dà ragione: siamo usciti dal 2020 del Covid con grande velocità. Certo il mercato non è facile, ma noi abbiamo rimesso a punto le nostre testate, italiane e spagnole, abbiamo spinto sul digitale, spingiamo su prodotti e pubblicità, tanto sul digital advertising, che cresce del 40% in Italia e 48% in Spagna. Abbiamo assunto molti giovani sull'online, 70 persone".

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