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Economia
Renzi: "Chiediamo solo che l'Ue si muova". Schulz: "In Europa serve un vento nuovo"

Ue, crescita, austerità e le mille polemiche che oppongono l'Italia a Bruxelles. Di questo hanno discusso a Palazzo Chigi Matteo Renzi e il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz trovando per altro un sostanziale punto di vista convergente sui problemi sul tavolo. Punto di vista che si può riassumere in una frase: "L'austerità non basta più, serve la crescita".

Il leader socialista tedesco è chiaro: "Su tutti i punti c'è intesa di vedute per quanto riguarda la situazione internazionale. In una situazione fragile come oggi, l'Europa deve svolgere un ruolo central. L'Italia non è solo un Paese fondatore, è un pilastro, il sostegno dell'Europa. E' il paese con il governo più stabile e io voglio rendere atto al governo di tutti gli sforzi che fa". In Europa, sostiene il presidente del Parlamento Europeo, "abbiamo bisogno di stabilità e di crescita", perché l'Unione si basa su "il patto che si chiama di stabilità e di crescita: non si può puntare solo sulla stabilità, lo si deve fare anche sulla crescita, sono due facce della stessa medaglia. Certo, dobbiamo rispettare le regole, ma le regole devono permettere la crescita".

Poi tocca a Renzi che rilancia: "L'Italia è convinta dell'importanza dell'Europa ma occorre cambiare la direzione di politica sociale ed economica. L'Europa deve occuparsi un po' meno delle regole sulle banche e un po' di più di lavoro e famiglie". Per il presidente del Consiglio serve "un'Europa più sociale e meno finanziaria".

"Renzi ha ragione a suonare la campana d'allarme" in Europa. A dirlo è il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, secondo il quale "il rigore da solo non porta da nessuna parte". Renzi "L'Europa ha bisogno di uno slancio in avanti perché lo statu quo non é sostenibile - dice Schulz in un'intervista a Repubblica, in occasione del suo incontro oggi a Roma con il premier -. A volte, per avanzare, più che di piccoli passi ha bisogno di una spinta. Renzi chiede all'Europa maggiore ambizione? Non posso che essere d'accordo"

Già in mattinata, a Radio Anch'io, il premier aveva orgogliosamente ribadito che "l'Italia sta facendo molto e non sono d'accordo su chi dice che ha fatto poco. Noi non siamo più l'epicentro della crisi, se c'è una banca tedesca in crisi mi dispiace, ormai abbiamo un sistema in cui le banche di tutta Europa stanno insieme". "L'Italia deve mettersi a lavoro pensando che il sistema è solido. L'Europa in questi anni ha sbagliato la politica economica. A fronte di questo, il mio obiettivo non è avere più flessibilità per l'Italia, non sto proponendo di non rispettare le regole, dico che l'Europa non sia solo un mondo di regole a Bruxelles" perché, continua, "noi italiani non siamo gli sfasciacarrozze, non siamo più i malati di Europa, ora c'è un problema di tensione internazionale - ha aggiunto Renzi - noi dobbiamo fare le riforme, consolidare il sistema bancario, ci sono state troppe banche in Italia, e rilanciare il sistema".

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