Corre Tim a Piazza Affari con un progresso del 3,54% a fine seduta in testa al segmento principale di borsa. Nel giorno in cui sono emerse indiscrezioni sull'entità dell'offerta di Macquarie sul 50% di Open Fiber, la compagnia telefonica guidata da Luigi Gubitosi ha tratto beneficio dalla possibilità che questa operazione possa inserirsi in una piu' ampia riorganizzazione per arrivare a una rete unica. Oltre a Macquarie anche il grande fondo infrastrutturale Kkr è interessato ad investire nella rete di tlc italiana riaccendendo l'attenzione sul dossier “rete”.
Il consiglio di amministrazione di Enel ha confermato di aver ricevuto un'offerta non vincolante per la cessione della quota del 50% detenuta in Open Fiber da parte del fondo australiano e, in attesa che si apra una data room, circolano le prime indiscrezioni sul valore dell’offerta. Le valutazioni per la joint venture viaggiavano tra 3 e 6 miliardi ma secondo Bloomberg ci sarebbe una una supervalutazione di 7 miliardi di euro (con debiti di 3 miliardi compresi).
Secondo gli analisti di Equita, “la valutazione indicata e' molto elevata e potrebbe consentire ad Enel l'incasso di un equity value di circa 2 miliardi con un significativo capital gain sull'investimento, che a fine 2019 aveva un valore di libro di 400 milioni circa”.
Inoltre, gli stessi analisti hanno indicato che la creazione di una rete unica ha "buone probabilità di esecuzione e che può avvenire come aggregazione tra Open Fiber e FiberCop, il veicolo in cui sarà conferita la rete secondaria di Tim e in cui entrerà Kkr con il 40%".
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