Saccomanni ad Affaritaliani.it: "Io, la politica e la Banca d'Italia"
Al Festival dell'Economia di Trento si discute di classi dirigenti, crescita e bene comune. Poteva, quindi, mancare il racconto e l'analisi di come la Banca d'Italia sia stata nel tempo una preziosa fucina di dirigenti prestati poi alla Res Publica nazionale? Certo che no. Senza scomodare il più noto e cioè Carlo Azeglio Ciampi (carriera tutta interna a Via Nazionale per approdare poi a Palazzo Chigi e infine al Quirinale), c'è un ex illustre, esempio di come BankItalia continui ancora a formare e sfornare la classe dirigente dello Stato, seduto proprio in platea a Trento ad ascoltare la relazione sul tema dell'economista Gianni Toniolo e di Valeria Sannucci (membro del Direttorio di Via Nazionale). E cioè Fabrizio Saccomanni, prima direttore generale dell'istituto ora guidato da Ignazio Visco e fresco di esperienza politica poi nel governo Letta come Ministro dell'Economia. Saccomanni ha accettato di parlare della sua esperienza con Affaritaliani.it al termine dell'incontro del Festival.
Anche se come Ministro tecnico, com'è stata la sua "salita" in politica? Come valuta la sua esperienza?
"E' stata un'esperienza affascinante perché chiaramente per quanto uno ricopra funzioni importanti in Banca d'Italia e sia molto vicino alla politica, una cosa è esserne vicini e un'altra è esserne dentro. E, soprattutto, essere messo a contatto con i meccanismi di formazione delle leggi, con il rapporto con il Parlamento e con i partiti politici. Aspetti che certamente noi dirigenti di Banca d'Italia non abbiamo operando all'interno dell'istituto di via Nazionale".
La sua carriera si è svolta anche all'estero, quindi è riuscito a maturare una lunga esperienza professionale. Quali sono state, però, le difficoltà maggiori che ha incontrato durante il suo compito di Ministro dell'Economia?
"La difficoltà maggiore è stata quella di portare avanti l'obiettivo di coerenza dell'azione di governo con gli impegni europei a fronte di molte richieste di allentamento, allargamento, e cose di questo genere, delle regole Ue. Obiettivo che nel mio mandato sono riuscito a rispettare".
Perché?
"Alla fine il 2013 si è chiuso con il rispetto dei parametri sui conti pubblici".
E gli aspetti che l'hanno divertita di più?
"Obiettivamente prendere contezza del fatto che il livello del dibattito politico in Italia spesso è veramente quasi comico".
Chi le è stato più simpatico fra i Ministri della sua squadra di governo? Con chi andrebbe a cena ora?
"Certamente l'ex presidente del Consiglio Enrico Letta con cui abbiamo avuto un buon rapporto, poi l'ex Ministro per gli affari regionali e le autonomie Graziano Delrio (ora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del governo Renzi, ndr) e l'ex Ministro per le Riforme istituzionali Gaetano Quagliariello, persona molto seria e che ha lavorato molto sui suoi temi. Sono tutte persone con le quali mi sono trovato bene".