Economia

Sanremo 2024, pubblicità da record: la raccolta supererà i 50 milioni

di Redazione Mediatech

Viale Mazzini punta su nuovi contratti digitali e spot pubblicitari più brevi. Il Festival si prospetta già un successo in termini di ricavi

Sanremo 2024, il boom pubblicitario della Rai:  il Festival raccoglierà spot per 56 milioni

In vista del suo avvio il 6 febbraio, il Festival di Sanremo è pronto a battere il record di raccolta dell'anno scorso. Secondo le stime diffuse nei centri media, il montante potrebbe addirittura toccare i 56 milioni, superando così l'incremento del +8% precedentemente indicato dalla concessionaria Rai Pubblicità sul proprio sito. Un risultato così notevole è da attribuire alla stretta collaborazione con le aziende a livello locale e all'efficace strategia digitale, dove Viale Mazzini ha scelto di puntare su un posizionamento premium.

Secondo quanto riportato dal Sole24Ore, a destare particolare interesse è l'offerta esclusiva di Ctv (connected Tv) di Rai, disponibile su RaiPlay solo attraverso smart TV, al prezzo di 93 euro per mille contatti, un costo significativamente più alto rispetto a quello di concorrenti come Netflix, e ben distante dai 9,4 euro richiesti da YouTube per un servizio simile. Tuttavia, la Rai, in overbooking per l’affollamento pubblicitario del Festival, ha ben pensato di orientare la sua offerta principalmente verso spot più brevi, di 15 secondi, in modo da soddisfare tutte le richieste nel contesto di un mercato pubblicitario che dal 1° gennaio 2023 ha visto un'ulteriore riduzione dell'affollamento pubblicitario per Viale Mazzini, passando al 6% nelle ore serali (rispetto al 7% dell'anno precedente).

Superare il record di raccolta di 50 milioni della 73ª edizione del Festival non sembra un obiettivo così lontano, considerando anche la fiducia che gli investitori ripongono in Amadeus nei panni di presentatore e direttore artistico. I suoi quattro precedenti festival hanno infatti registrato un costante aumento sia in termini di ascolti che di raccolta pubblicitaria. Dal 2020 al 2023, la raccolta ha visto un incremento del 35,1%, nonostante le difficoltà legate al biennio del Covid.

Tra i partner istituzionali che debuterrano quest'anno troviamo Coca-Cola e Mutti in pole position, che si aggiungono alle già consolidate collaborazioni con Costa Crociere, Eni, Suzuki, Generali, Sephora e VeraLab.  Per quanto riguarda gli ascolti, nel 2023 la media nelle cinque serate ha superato i 10,5 milioni di spettatori, secondo i dati Auditel elaborati dallo StudioFrasi. Per il 2024, Rai Pubblicità stima un miglioramento del 5 per cento.

"La scommessa vinta da Amedeus tra il 2020 e il 2023 consiste nell’aver riportato un buon numero di giovani davanti ad un programma televisivo", commenta Francesco Siliato, media analyst dello Studio Frasi. Secondo lui, "il Festival della canzone italiana è ormai l’ultimo evento in grado di produrre, e per più sere, ascolti intorno e superiori ai dieci milioni di individui; valore utilizzato per la raccolta pubblicitaria e in grado di incidere anche sugli ascolti delle piattaforme in streaming che nelle serate del Festival subiscono, o almeno così fu lo scorso anno, un sensibile calo delle connessioni". L’offerta Ctv, peraltro a un prezzo particolarmente sostenuto, è del resto una scommessa della Rai. L'obiettivo è catturare e ottimizzare i profitti attraverso la visione on-demand, un approccio che si prevede particolarmente vantaggioso in vista del 2024, anno in cui si svolgeranno eventi di grande rilevanza come le Olimpiadi e gli Europei di calcio. "In generale – commenta Stefano Visintainer, media intelligence director Omg – la sfida per Amadeus è andare in controtendenza rispetto al trend negativo di ascolti della Rai negli ultimi anni. Avvicinarsi agli ascolti delle ultime edizioni sarebbe già un successo".

Nonostante un aumento dei ricavi, i costi generali restano stabili. Secondo l'ultima relazione della Corte dei Conti del 2023, il Festival di Sanremo del 2021 ha registrato costi totali di 16,6 milioni di euro. In particolare, si è verificata una riduzione nei costi esterni, scesi a 7,2 milioni nel 2021, marcando una diminuzione dell'8,7% rispetto al 2019. Per quanto riguarda la direzione artistica, il compenso è rimasto sostanzialmente invariato: Amadeus ha ricevuto 626mila euro tre anni fa, a fronte dei 627mila euro dell'ultima edizione diretta da Claudio Baglioni. Un altro aspetto rilevante delle edizioni del Festival sotto la guida di Amadeus è stato il rinnovato legame tra i partecipanti del Festival e le classifiche discografiche. Secondo le stime della Fimi, il Festival contribuisce ora per circa il 2% al fatturato del settore musicale, rispetto all'1% di prima del suo arrivo. Le ultime quattro edizioni hanno ottenuto rispettivamente 16, 28, 40 e 37 dischi di platino, cifre alquanto eccezionali se confrontate con gli anni precedenti, quando gli artisti presenti a Sanremo raramente andavano oltre il contesto del Festival stesso, non mettendo nemmeno piede nel mondo dello streaming.

LEGGI ANCHE: Sanremo 2024, ecco tutti i big esclusi da Amadeus: da Bersani a Gigi D'Alessio