E' stato programmato per il 22 marzo il primo sciopero di Amazon. Durerà 24 ore e, potenzialmente, saranno coinvolte 40mila persone tra dipendenti diretti, interinali e autisti. Fino a questo momento si erano manifestate solo alcune agitazioni locali nei confronti del gigante delle consegne a domicilio di Jeff Bezos, l'uomo più ricco del mondo.
Sciopero Amazon 22 marzo: parlano i sindacati
"Per un giorno, il prossimo 22 marzo, ci vogliamo fermare, ci dobbiamo fermare”. Così si espongono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che, in un appello ai cittadini (in particolare coloro che usufruiscono del servizio), scrivono: “Scioperano le persone che, mai come in questo ultimo anno, ci hanno permesso di ricevere nelle nostre case ogni tipologia di merce in piena comodità. Quelli e quelle che consegnano i pacchi, quelli e quelle che ancora prima lo preparano per la spedizione. Un esercito composto da circa 40 mila lavoratori e lavoratrici che non si ferma mai. Quelli e quelle che, insieme a voi, hanno consentito il boom di ordini e conseguentemente portato alle stelle i profitti di Amazon, e quindi di fatturato, di tutto il sistema dell’e-commerce. Lavoratori e lavoratrici indispensabili, così vengono continuamente definiti da tutti, così senz’altro li abbiamo percepiti e continuiamo a percepirli noi tutti e tutte, ma come tali non vengono trattati”
Sciopero Amazon 22 marzo: le motivazioni
"Le richieste sono estremamente semplici: ritmi e carichi di lavoro sostenibili, stabilizzazione di precari e interinali, indennità covid, riduzione dell'orario di lavoro per gli autisti, rispetto delle normative sulla salute e sulla sicurezza. Insomma, il minimo sindacale, e il rispetto di principi basilari nella vita di una comunità democratica”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
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