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Economia
Scuola, Fabi: coinvolgere le banche nel rilancio dell'edilizia scolastica
(fonte Lapresse)

Coinvolgere le banche nel rilancio dell'edilizia scolastica. A proporlo è la Fabi, il principale sindacato bancario italiano, che ha lanciato una proposta all'Abi e al governo per arrivare alla messa in sicurezza dei 40mila edifici esistenti e alla costruzione di nuovi, attraverso stanziamenti a fondo perduto o finanziamenti a tasso agevolato da affiancare eventualmente a contributi pubblici.

lando sileoni
 

Il sindacato propone all'Abi di dare la propria disponibilità a convocare con urgenza un tavolo di lavoro e iniziare, immediatamente, il dialogo fra tutti i soggetti interessati: in cambio del supporto finanziario - secondo alcune stime servono circa 200 miliardi di euro - il governo potrebbe concedere alle banche coinvolte agevolazioni tributarie, ad esempio sotto forma di deduzioni fiscali, da discutere, assieme a tutto il progetto di rilancio delle scuole italiane, nell'ambito di un comitato ad hoc a cui far partecipare i ministeri competenti, le amministrazioni pubbliche territoriali, i vertici dei gruppi bancari e le associazioni di categoria. I finanziamenti agli enti statali e alle amministrazioni locali interessati (comuni, province, citta' metropolitane) andrebbero accompagnati da un piano diretto a un drastico snellimento della burocrazia in questo ambito.

Antonio Patuelli (pres. Abi), Giovanni Sabatini
 

"Le banche gestiscono sui territori, guadagnandoci, oltre 4.000 miliardi di euro di risparmi delle famiglie italiane: hanno, quindi, il dovere morale di investire sui giovani e sul futuro del nostro Paese. Quello degli edifici scolastici italiani è un problema serissimo del nostro Paese, c'e' una carenza strutturale, sia sul piano della sicurezza di quelli esistenti sia perche' mancano spazi adeguati e innovativi per la didattica degli alunni. La nostra idea e' volta a individuare le risorse finanziarie necessarie per un progetto di ampio respiro di cui beneficerebbe l'intero sistema-Paese. Per le banche sarebbe l'occasione di dare un contributo sociale di altissimo livello, mettendosi al servizio della comunità", spiega il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. "Spendere denaro nella scuola e nell'istruzione è il modo più intelligente e lungimirante per guardare al progresso del Paese, investendo sul futuro delle nostre figlie e dei nostri figli", conclude.

LP 11003500
 

Il sindacato ricorda come In Italia ci sono oltre 39 mila scuole, ma due su tre hanno oltre quarant'anni. Gli edifici scolastici, in Italia, secondo l'Anagrafe per l'edilizia scolastica, sono 39.079: di questi, 170 sono istituti omnicomprensivi, 32.286 appartengono alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione (scuole elementari e medie; 6.889 sono istituti comprensivi), mentre i restanti 6.623 sono edifici per le scuole del secondo ciclo dell'istruzione (licei, istituti tecnici, istituti professionali, istituti superiori).

Sul totale di quasi 40.000 edifici, piu' di due su tre sono stati costruiti prima del 1980: ne consegue che la maggior parte del patrimonio edilizio ha oltre 40 anni di vita. Una situazione che comporta l'individuazione di problemi assai rilevanti: in taluni casi, secondo alcune ricerche pubbliche (come quelle della Fondazione Agnelli), sono stati rilevati difetti alle strutture portanti, ai solai, alle coperture.

"Oltre ai problemi delle strutture esistenti, si pone l'esigenza di ammodernare gli spazi comuni, di realizzare cosiddette aule tematiche, di accrescere i laboratori: tutto cio' al fine di migliorare l'offerta formativa e quindi la didattica, con risultati positivi sul livello di istruzione dei giovani. L'ammodernamento delle strutture esistenti, peraltro, puo' produrre importanti effetti postivi sul fronte dei costi, a cominciare da quelli energetici", spiega la Fabi.

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