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Economia
Smartworking, dallo stress alla gestione del tempo: la "skill" cruciale

La pandemia ha rivoluzionato la vita di milioni di italiani sotto tanti punti di vista: dai contatti sociali, a quelli lavorativi, dalla routine quotidiana all'attività fisica. Lo smartworking, così come la dad, sono forse le due grandi rivoluzioni di questo ultimo anno e mezzo: se prima il telelavoro era clichè di pochi, ora è pratica comune in quasi tutte le realtà aziendali.

Un nuovo modo di lavorare e vivere la quotidianità con i colleghi che, se da un lato ha accelerato l'urgenza delle soft skills, ovvero quelle capacità trasversali che includono il pensiero critico, la risoluzione dei problemi, il parlare in pubblico, la scrittura professionale, ma anche il lavoro di squadra, dall'altro ha generato nuove criticità. In testa alla classifica la capacità comunicativa e l'efficacia personale, come la gestione del tempo, l'organizzazione e la motivazione individuale. 

La conferma arriva dai dati che emergono dall’instant survey Hybrid Context, realizzata da Cegos Italia, parte del Gruppo Cegos e tra i principali player del Learning & Development, su un campione di 200 aziende. L'obiettivo dell'indagine: capire su quali capacità le aziende riscontrino particolari criticità e su quali sia necessario intervenire per operare in un contesto ibrido secondo una nuova normalità. 

Subito infatti dopo la gestione dello stress- derivante dai nuovi modi di lavorare e dal cambiamento di abitudini - che è cruciale per il 63% degli intervistati, 6 rispondenti su 10, ovvero il 59, ritengono estremamente rilevante sia saper gestire la propria efficacia personale nel remote working- gestione del tempo, organizzazione, motivazione- che saper comunicare efficacemente nonostante il distanziamento fisico.

"Ognuno di noi ha un proprio approccio comunicativo. Non c’è uno stile giusto o sbagliato. Occorre, però, essere consapevoli del proprio e saper identificare quello utilizzato dall’interlocutore per agire di conseguenza nel modo più efficace possibile – ha spiegato Emanuele Castellani, ceo di Cegos Italy & Cegos Apac. Si tratta di un fronte di competenze che riguarda tutti, a tutti i livelli e sul quale è possibile crescere a livello personale e manageriale, sfruttando l’intelligenza emotiva per migliorare relazioni interpersonali e risultati di business”.

Tra le altre capacità che le organizzazioni dovrebbero essere in grado di sviluppare in un contesto di lavoro sempre più ibrido, il saper vendere a distanza rappresenta una criticità rilevante per il 55% dei rispondenti. Minore rilevanza viene invece attribuita sia al saper negoziare nel day by day per raggiungere i propri obiettivi che al saper sostenere conversazioni difficili, il 44% per entrambe; sapere gestire un team da remoto - dal micromanagement a un rapporto basato su fiducia e organizzazione - è considerato un aspetto importante per il 43% degli intervistati. 

“In pratica per le aziende sarà importante trovare strumenti e modalità per agire da booster e acceleratori di performance, aiutando le persone sul fronte della comunicazione interpersonale, della gestione dei conflitti, dello stress management, della valorizzazione delle differenze e del clima aziendale, del self-empowerment, ha concluso Castellani.

 

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