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Economia
Statali licenziabili se bocciati per 3 anni di fila
La più "povera del Cdm" è il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia che ha dichiarato nel 2014, per quanto riguarda i redditi riferiti al 2013, un imponibile di 98.471 euro

Il pubblico impiego cambia volto. E' stata definitivamente approvata dal Consiglio dei ministri la riforma Madia avviata nel governo Renzi. Per gli statali arrivano un nuovo codice disciplinare e i relativi licenziamenti: 10 i casi previsti per la sanzione massima, nonche' il licenziamento per il dirigente che, con dolo o colpa grave, evita di attivare e concludere i procedimenti disciplinari. Cartellino rosso anche per i dipendenti che ricevono per tre anni di fila valutazione negativa per scarso rendimento. E ancora: arrivano le sanzioni agli assenteisti del weekend; il polo unico delle visite fiscali presso l'Inps, con gli stessi orari di reperibilita' nel pubblico e nel privato (dal primo settembre); il reclutamento in base al fabbisogno; l'obbligo di prevedere la conoscenza dell'inglese nei concorsi; il tetto al 20% dei posti messi a bando per gli idonei.

Ma anche l'assunzione dei precari 'storici' (che devono aver partecipato a un concorso): la stabilizzazione e' prevista per coloro che abbiano lavorato almeno tre anni negli ultimi otto, anche in diverse amministrazioni pubbliche, e che abbiano maturato requisiti fino al 31 dicembre di quest'anno. Grazie al via libera dei decreti legislativi da parte del Consiglio dei ministri, il ministero - ha dichiarato la ministra Marianna Madia - ha "le carte in regola dal punto di vista normativo per riaprire la stagione contrattuale. I premi - ha ribadito Madia - non saranno piu' dati a pioggia ma differenziando e seguendo una logica "non punitiva ma di potenziamento dei servizi ai cittadini".

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pubblica amministrazione riforma madia





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