Strategie low duration, una soluzione equilibrata per la nuova fase dei tassi - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 10:50

Strategie low duration, una soluzione equilibrata per la nuova fase dei tassi

un contesto di tassi in discesa e progressiva normalizzazione delle curve, le strategie low duration rappresentano una soluzione bilanciata e tempestiva

a cura di Kerry Rapanot*

Strategie low duration, una soluzione equilibrata per la nuova fase dei tassi

Con l’avvio del nuovo ciclo di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, i rendimenti dei fondi monetari stanno progressivamente calando, riaccendendo l’interesse degli investitori verso soluzioni obbligazionarie a breve termine, in grado di combinare ritorni, stabilità e liquidità. Le strategie low duration rappresentano oggi un’ottima alternativa ai fondi monetari e ai depositi bancari, l’ideale per chi desidera posizionarsi in modo più efficiente lungo la curva dei rendimenti e trarre beneficio da una gestione attiva in un contesto di tassi in calo.

Dopo aver raggiunto il valore record di 7,7 trilioni di dollari – in crescita di 1 trilione nell’ultimo anno e di 3 trilioni dall’inizio della pandemia – i fondi monetari continuano a raccogliere liquidità. Tuttavia, la storia insegna che i flussi tendono a rimanere elevati anche dopo l’inizio dei cicli di allentamento monetario, rendendo la liquidità un elemento più “inerte” del previsto. Ciò significa che gran parte del capitale resta parcheggiata in strumenti a brevissima scadenza, nonostante la riduzione progressiva dei rendimenti. In un simile scenario, spingersi leggermente oltre consente di cogliere opportunità più interessanti sul tratto a breve della curva, senza rinunciare a un profilo di rischio contenuto e mantenendo un’elevata disponibilità di liquidità.

Le strategie low duration investono principalmente in obbligazioni con scadenze entro i cinque anni, permettendo agli investitori di bloccare rendimenti più elevati e di beneficiare di potenziali guadagni in conto capitale via via che i tassi si abbassano.

L’attuale struttura della curva – ancora invertita – può temporaneamente limitare i rendimenti rispetto ai fondi monetari, ma, con la normalizzazione dei tassi, tale differenziale dovrebbe ridursi e, nel tempo, favorire le strategie low duration. Questi portafogli offrono inoltre ritorni potenziali superiori rispetto ai fondi monetari o ai depositi bancari, mantenendo al contempo liquidità e qualità creditizia elevate, grazie alla prevalenza di Treasury e titoli di credito di alta gamma.

La gestione attiva della curva dei rendimenti consente di ottimizzare le opportunità derivanti dall’evoluzione dei tassi e di diversificare l’esposizione tra Treasury, obbligazioni corporate e credito strutturato, migliorando il profilo complessivo di rendimento-rischio. Pur comportando una volatilità leggermente superiore rispetto ai fondi monetari, queste strategie restano ancorate a scadenze brevi, che riducono rapidamente il rischio di prezzo.

I titoli in portafoglio tendono a convergere verso il valore nominale più si avvicinano alla scadenza, contribuendo a stabilizzare i ritorni anche in fasi di mercato più volatili. In un contesto di tassi in discesa e progressiva normalizzazione delle curve, le strategie low duration rappresentano quindi una soluzione bilanciata e tempestiva, ideale per chi desidera gestire in modo proattivo la transizione dal contante a strumenti più flessibili, orientati al rendimento e coerenti con una gestione prudente della liquidità e del rischio.

*Director e Co-Gestore della Strategia Low Duration di Payden & Rygel