Economia
Tod’s, Urso stringe sulla filiera: "Legalità e trasparenza per il Made in Italy". Della Valle si difende: "Caporalato? Una stupidaggine. Venite a vedere le aziende"
Il ministro Adolfo Urso ha convocato un tavolo urgente per il 15 ottobre per affrontare i temi di legalità, caporalato e tutela del Made in Italy, annunciando anche un provvedimento legislativo per garantire la trasparenza della filiera

Adolfio D'Urso
Moda, scoppia il caso Tod’s: il Mimit convoca le associazioni e prepara nuove regole
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha convocato per mercoledì 15 ottobre alle ore 10, in modalità mista, una riunione urgente sulle emergenze del settore moda, dal contrasto all’ultra fast fashion alla tutela della legalità del Made in Italy.
All’incontro parteciperanno i vertici delle principali associazioni del settore, in rappresentanza dell’intera filiera della moda italiana: Confindustria Moda, CNA Federmoda, Confartigianato Moda, Camera Nazionale della Moda Italiana e Fondazione Altagamma. Successivamente sarà convocato il Tavolo della Moda per il prossimo 17 novembre.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha inoltre sentito Diego Della Valle, fondatore e presidente del Gruppo Tod's, assicurando l'impegno del Governo per tutelare la reputazione della moda italiana, orgoglio del Made in Italy nel mondo. Urso, si legge in una nota del Mimit, ha illustrato a Della Valle il provvedimento legislativo che, d'intesa con le associazioni del settore, si ripromette di garantire la piena legalità della filiera produttiva, prevedendo che i brand della moda che producono nel nostro Paese possano certificare in via preventiva, con un ente terzo, le aziende della loro filiera sul piano della piena legalità, sociale e ambientale.
Questo, spiega il ministero, consentirebbe anche di contrastare in modo più efficace il fenomeno criminale del caporalato e di valorizzare coloro che producono nel pieno rispetto delle norme sul lavoro e sull'ambiente, rafforzando così le Pmi e gli artigiani, maestri del saper fare. La misura della Procura di Milano nei confronti di Tod's era stata già attuata negli scorsi mesi nei confronti di altri famosi brand italiani; "dobbiamo necessariamente dare una risposta, elevando da subito la sostenibilità della filiera e garantendo ai consumatori mondiali che il Made in Italy è anche bellezza nella legalità" afferma il ministro Urso.
Tod's, Della Valle: "Caporalato? Una stupidaggine"
"Dire che c'è del caporalato in gruppi come i nostri, la più grossa stupidaggine che si possa dire, ma io sono parte in causa''. Il presidente di Tod's, Diego Della Valle, intervenendo sabato al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria, risponde così alle accuse di caporalato. ''Venite a vedere le aziende prima di parlare. Veniteci a visitare, organizziamo delle aziende, guardate le aziende, non è sempre l'equazione che l'azienda sfrutta chiunque. Le nostre aziende non sfruttano nessuno. Il caporalato è una roba che riguarda un altro mondo, non noi ed è offensivo paragonarci a queste cose'', sottolinea il presidente. '
"Non possiamo trattare con leggerezza temi che riguardano la dignità e la reputazione delle aziende e quindi delle persone che le comandano'', prosegue Della Valle. ''E non possiamo farlo pensando che dato che comunque è indolore qualunque cosa dici, dico quello che mi pare e poi può capitare che gente come noi, in questo caso l'hanno fatto con me, è capitato con altri ma ce l'abbiamo tutti questa possibilità di venire additati e può capitare che nel mio caso a livello mondiale puoi anche avere delle ripercussioni serie''.
Quindi, secondo il presidente, ''non è soltanto una polemica italiana, per quanto mi riguarda non deve neanche essere una polemica, per quanto mi riguarda è un invito a ragionare, a riflettere. Noi abbiamo bisogno di una normativa che ci permetta, pur controllando qualunque cosa, perché il nostro è un mondo che non ha paura di farsi controllare, perché non facciamo niente di strano, facciamo solo il nostro mestiere, possiamo sbagliare ma mai fatto con fraudolenza. Quindi controllateci come volete, ma cercate di capire com'è questo mondo''.
"Non possiamo trattare con leggerezza temi che riguardano la dignità e la reputazione delle aziende, può capitare - come nel mio caso - che questo abbia ripercussioni serie a livello mondiale. Non è solo una polemica italiana". Parla Diego Della Valle, amministratore delegato di Tod's, sabato accolto dagli applausi al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria 'Ritmo - Il tempo dell'impresa che cresce' a Capri.
Il riferimento è all'indagine della procura di Milano e del Pm Paolo Storari in merito alla quale Della Valle sottolinea: "Il nostro è un mondo che non ha paura di farsi controllare perché non facciamo niente di strano, facciamo solo il nostro mestiere, possiamo sbagliare ma mai con fraudolenza. Dire che c'è caporalato in un gruppo come il nostro è una grossa stupidaggine. Venite a vedere le aziende prima di parlare", dice invitando poi direttamente Storari a entrare di persona nelle aziende per verificare la situazione. "Le nostre aziende non sfruttano nessuno, il caporalato riguarda un altro mondo, non noi".
"Conosco molti magistrati in gamba e preparati e anche loro devono fare in modo che non scappino via sulle fasce laterali dei ragazzi che pensano di essere padroni del mondo, a cui nessuno poi reagisce. Ho molta fiducia nella magistratura e penso che chi esagera a volte lo fa in buona fede. Penso a Paolo Storari, venga i visitarci. Guardatele le aziende, fatelo come fosse uno stage" e poi "un po' di modestia forse non guasta".
"Queste leggi sono state fatte a suo tempo per contrastare la malavita, quella vera, e non le puoi applicare a noi, è offensivo. Per noi vanno fatte leggi adeguate, che controllino tutto ma dateci la possibilità di lavorare e non di essere massacrati da scoop mediatici che durano 24 ore". Lo dice Diego DELLA VALLE, amministratore delegato di Tod's, al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria 'Ritmo - Il tempo dell'impresa che cresce' sabato a Capri, parlando dell'indagine DELLA procura di Milano e del Pm Paolo Storari.