Trump spaventa le Borse europee. Lo spread chiude in rialzo a 202 punti
A Piazza Affari il Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 2,97%
Le Borse europee aprono il secondo trimestre dell'anno cosi' come avevano chiuso il primo. I listini hanno accusato decisi ribassi continuando a risentire dello shock economico provocato dalla pandemia di coronavirus, dopo che il presidente americano, Donald Trump, ha avvertito i cittadini di aspettarsi 'due, tre settimane molto dolorose' per gli Stati Uniti, stimando il numero di morti per Covid-19 nel paese tra i 100mila e i 240mila. Nel Vecchio Continente, intanto, i mercati restano in balia dell'incertezza anche nell'attesa che i governi si accordino sugli strumenti da mettere in campo per limitare l'impatto del virus. In questo senso sara' cruciale l'appuntamento con l'Eurogruppo del 7 aprile. A Piazza Affari il Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 2,97% risentendo in primo luogo del tonfo di Exor (-7,47%) nel giorno in cui saranno pubblicati i dati sulle immatricolazioni italiane di marzo, il cui andamento si preannuncia disastroso. Male anche Snam (-7,33%) e Pirelli (-6,34%), mentre si sono salvati Atlantia (+5%) e Cnh Industrial (+2%). Sul mercato dei cambi, l'euro resta sotto la soglia di 1,1 dollari e scende a 1,0941 da 1,0956 ieri. La moneta unica vale anche 117,26 yen (118,9), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 107,18 (107,57). Sulla parita' il petrolio Wti nonostante l'incremento sopra le attese delle scorte Usa: il future maggio segna +0,24% a 20,53 dollari al barile dopo aver aggiornato i minimi dal 2002 sotto quota 20 dollari. In calo del 4,71% a 25,11 dollari la consegna giugno sul Brent.