Unicredit: riduce quota in Yapi Kredi Bank sotto il 32% - Affaritaliani.it

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Unicredit: riduce quota in Yapi Kredi Bank sotto il 32%

UNICREDIT SEMPLIFICA ULTERIORMENTE LA STRUTTURA DEL GRUPPO UNICREDIT RIDUCE LA PARTECIPAZIONE IN YAPI KREDI BANK

Unicredit: riduce quota in Yapi Kredi Bank sotto il 32%

UniCredit riduce la sua quota in Yapi Kredi Bank ad una percentuale inferiore al 32%. Lo rende noto l'istituto di credito dopo che con gruppo Koç ha firmato una serie di documenti relativi all'operazione, inclusi gli accordi per il trasferimento delle azioni e la risoluzione del patto parasociale di Kks. Al termine dell'operazione, che è soggetta ad autorizzazioni regolamentari il gruppo Koç acquisirà l'intera partecipazione del 50% di UniCredit in Kfs, diventando così l'unico azionista di Kfs. Kfs venderà contemporaneamente il 31,93% e il 9,02% di YKB, rispettivamente a UniCredit e Koç Holding; contestualmente, le parti scioglieranno il patto parasociale di Kfs.

UNICREDIT SEMPLIFICA ULTERIORMENTE LA STRUTTURA DEL GRUPPO UNICREDIT RIDUCE LA PARTECIPAZIONE IN YAPI KREDI BANK  AD UNA PERCENTUALE INFERIORE AL 32 PER CENTO

Come risultato, al completamento dell'operazione, UniCredit deterrà una partecipazione diretta del 31,93% in Ykb. Koç Holding e gli azionisti collegati deterranno una partecipazione complessiva, diretta ed indiretta, in Ykb del 49,99% (di cui il 40,95% indirettamente tramite Kfs e il 9,04% direttamente). Il restante circa 18% delle azioni di Ykb continuerà ad essere quotato alla Borsa di Istanbul. Il corrispettivo complessivo per UniCredit, al netto della penale concordata per lo scioglimento anticipato del patto (circa 110 milioni di euro, incluse le relative imposte) e di tutte le imposte applicabili che si prevede di pagare a livello di Kfs (ovvero circa 150 milioni di euro) e liquidate da UniCredit, avrà un impatto di cassa sostanzialmente nullo. L'impatto dell'operazione sul conto economico consolidato, pari a -0,4 miliardi di euro, sarà contabilizzato al momento della sottoscrizione dell'accordo, nel quarto trimestre 2019.

Alla chiusura dell'operazione, il rilascio della riserva negativa di cambio su base pro-rata sarà stornato a conto economico generando un ulteriore impatto pari a -0,6 miliardi di euro, mentre sarà neutrale sul Cet1. Alla chiusura dell'operazione, si prevede un impatto positivo sul Cet1 ratio di UniCredit in un intorno di 5 punti base, tenendo conto sia dell'impatto negativo a conto economico di cui sopra, sia del rilascio delle attività ponderate per il rischio per circa 5 miliardi di euro, dovuto alla riduzione del 9,02% della quota di Ykb, su un totale di circa 23 miliardi di euro al 30 settembre 2019. Sono attualmente in discussione con la Bce, sottolinea Unicredit, "le condizioni per il deconsolidamento della partecipazione da un punto di vista regolamentare (passando dal consolidamento proporzionale al metodo del patrimonio netto), al fine di ottenere il rilascio delle restanti attività ponderate per il rischio". L'operazione, si legge, "rientra nella strategia di UniCredit di semplificazione della struttura del Gruppo e di ottimizzazione dell'allocazione del capitale. Il completamento dell'operazione è soggetto ad autorizzazioni regolamentari in tutte le giurisdizioni competenti e si prevede che avvenga nella prima metà del 2020".