Economia
Venezia: riparte il turismo, dal 2023 con numero chiuso e tassa d'accesso

Si riaccende l'industria del turismo nella città più affascinante del mondo, ma dall'anno prossimo cambieranno tutte le regole
Dal 2023 numero chiuso e tassa d'accesso per i turisti
Venezia torna a fare bella mostra di sé e ad affollarsi. Riprende la vita, si assiste ad una vera e propria corsa alle prenotazioni in laguna per tutta l'estate. Tornano anche gli americani, che la amano molto e che hanno dimenticato, prima di noi, le restrizioni della pandemia. Oggi, infatti, non temono più di restare bloccati in laguna, nè il tampone di rientro, perchè non gli sarà più richiesto. Tentennano, invece, i clienti italiani ad organizzarsi per l'autunno inoltrato: anche la conferma di un pranzo importante per le date di ottobre o novembre, è precaria ed esitante. La vita dei veneziani e degli italiani non è affatto tornata serena: lo spettro di nuove restrizioni condiziona lo spirito e la mente di tanti, come spiega ad affaritaliani.it Lorenza Lain, la manager del Ca' Sagredo hotel, tesoriera dell'Associazione Veneziana Albergatori e consigliera della Fondazione Musei civici. La manager pasionaria non si capacita di tanta rassegnazione e di non ribellarsi alla sola idea di dover ancora patire misure che hanno dimostrato tutti i loro limiti alla prova dei fatti.
Venezia riparte dopo il Covid
L'hotel Ca' Sagredo, premiato come miglior hotel per le nozze nel 2022 e miglior hotel di lusso di Venezia nel 2019 è anche un monumento nazionale. Qui fu ospite Galileo Galilei, protetto dall'amico, matematico e fisico Francesco Sagredo, che ha lasciato una collezione dei suoi volumi come legato alla Città, qui si è fatta la storia di Venezia. Presidiato anche quando l'hotel ha subito repentine chiusure per il lockdown del 2020 ed altre chiusure arrivate come uno tsunami a spegnere il tentativo di ripresa nel 2021, quando Venezia rilanciò le prenotazioni dai paesi transfrontalieri, facilitati dai viaggi in macchina. In questi due anni, Ca' Sagredo, diventato famoso anche per aver prodotto la scultura figurativa di Lorenzo Quinn con le due mani che escono dalla laguna e sostengono il palazzo, ha cercato di portare avanti la sua mission di agorà pubblica, nonostante tutto. Così, in calle Sofia, si sono incontrati perfino gli studenti universitari, che avevano le aule chiuse oppure ristrette. Anche loro hanno trovato uno spazio libero, protetto, dentro il palazzo, per i loro dibattiti e gli eventi artistici e musicali, senza veti su temi e relatori, libero da qualunque pregiudizio, ci confermano i ragazzi del Comitato MIR, costituito nel 2021.
