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Spettacoli
La rivincita di Rocco Casalino: Cecchi Paone al Grande Fratello che denigrava

Sono trascorsi diciassette anni e molti si erano dimenticati dell'exploit di Alessandro Cecchi Paone la notte dei Telegatti del 22 maggio 2001. 

All'epoca conduttore de La macchina del tempo su Rete4, si vide con sgomento - insieme con Superquark condotto da Piero Angela - appaiare alla prima edizione del Grande Fratello (quella con Rocco Casalino tra i concorrenti) in lizza per il premio Costume e Cultura.

All'epoca, il GF era considerato (o spacciato per) una sorta di esperimento televisivo culturale e sociologico, e - non essendo prevista la categoria reality show poiché a quei tempi il programma di Canale 5 ne era il capostipite e l'unico esempio - esso fu inserito arbitrariamente per stessa ammissione dell'allora conduttrice Daria Bignardi nella categoria summenzionata.

All'annuncio da parte dei conduttori della serata di gala Maria De Filippi e Gerry Scotti che il Telegatto era stato assegnato al Grande Fratello, Alessandro Cecchi Paone, seduto in platea, s'inalberò e innescò una chiassosa polemica contro tale decisione (neanche fosse l'assegnazione del Premio Nobel...), per poi marciare militarmente sul palcoscenico mettendosi a concionare di cultura vilipesa e di abbinamenti scellerati davanti agli allibiti e imbarazzati concorrenti, all'epoca giovanissimi. Fra di loro spiccava un meno che trentenne Rocco Casalino, che guardava sconcertato il giornalista mai così "appassionato" (come fece notare la perfida Bignardi). "Noi ci facciamo un mazzo tanto per fare Cultura in televisione" tuonò Cecchi Paone più o meno in questi termini, "e poi gli spettatori devono scegliere tra noi e il Grande Fratello". Abominio. Vergogna. Sacrilegio. 

Dissolvenza.

Trascorsi diciassette anni, oggi Alessandro Cecchi Paone entra nella casa del Grande Fratello Vip quale concorrente, dopo un'incursione qualche anno fa in un altro reality show, L'Isola dei Famosi, dalla quale si ritirò dopo cinque settimane. E quel Rocco Casalino che, impacciato, si vedeva praticamente denigrare di fronte a una platea di Vip politici e televisivi che applaudivano la tirata di Cecchi Paone, oggi è il portavoce del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nonché uno degli uomini più potenti nel panorama politico italiano del momento. 

Se fosse ancora vivo, William Thackeray andrebbe in brodo di giuggiole per una storia simile che fa impallidire la sua Fiera della Vanità e neanche lo sceneggiatore più folle di una soap come Dallas o Dynasty avrebbe mai potuto concepire un simile, ironico, esemplare e istruttivo sotto molti aspetti, sviluppo negli avvenimenti. 

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