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Spettacoli
Massimo Giletti lascia la Rai


Da ieri sera lo sanno tutti. Massimo Giletti lascia la Rai. Lo ha deciso, dicono, dopo aver appreso che nel "catalogo" dell'azienda relativo alla offerta della prossima stagione, il suo nome non c'era. Assenza rumorosa anche se parzialmente giustificata visto che il conduttore - quando il nuovo dg Mario Orfeo gli aveva annunciato la chiusura dell'Arena aveva subito paventato l'ipotesi dell'addio - ma comunque dolorosa.

Dopo 13 anni del programma di massimo ascolto della Rai non esiste traccia anzi il volto domenicale è ufficialmente quello di Cristina Parodi che, come ha detto Orfeo, vanta una maggiore anzianità giornalistica rispetto a Giletti. Dove andrà adesso il conduttore non si sa ancora bene. Chi sostiene che abbia chiuso con Mediaset, chi, invece che gli si apriranno le porte del La 7.

Nella tv di Urbano Cairo resta vuota la casella della Gabbia di Gianluigi Paragone ex vicedirettore in quota leghista a Rai 2 nel 2009 poi convertito al metodo dell'anti casta che non gli aveva fatto tuttavia conquistare ascolti (si teneva sul filo anzi spesso sotto la media di rete). Ma la collocazione serale non fa per Giletti che era diventato un "tribuno" del popolo della fascia post prandiale una sezione della platea dei telespettatori molto delicata perché spesso poco avvezza a seguire i temi politici  assimilabile al target di Facebook  (dove c'è di tutto). Una fascia pericolosa che può orientare voti da una parte o dall'altra.

Adesso gli amici di Giletti dicono che Massimo è stato una vittima della sinistra. In realtà - fate caso - nessuna voce "Forte" della politica si è alzata contro la chisura dell'Arena fatta eccezione per i colleghi che gli hanno espresso solidarietà  (ma la Clerici c'era nell'elenco?). La verità è che trasmissioni come Arena o la Gabbia fanno comodo a tutti quando ci si va come ospiti ma - lo diciamo citando il bel libro " La morale della storia"- non sono davvero funzionali a nessuno.  

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giletti rai





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