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Battisti, Brasile chiede l'arresto. Firmata l'estradizione, lui è latitante

Battisti: siglato decreto estradizione, lui latitante

Il presidente del Brasile, Michel Temer, in carica fino all'1 gennaio prossimo quando si insediera' Jair Bolsonaro, ha firmato il decreto di estradizione di Cesare Battisti. "Si', il presidente ha firmato", ha detto alla France Presse una fonte della presidenza del paese latinoamericano. Battisti e' considerato oggi un latitante dalla polizia brasiliana, dopo che la Corte suprema ne aveva ordinato l'arresto e lui si era dato alla macchia. Poco prima che venisse confermata la firma del decreto di estradizione, la difesa di Battisti aveva presentato un ricorso contro il mandato di arresto. L'avvocato Igor Tamasauskas ha confermato di non essere riuscito a parlare con il proprio cliente: "Non abbiamo novita', non gli abbiamo parlato".

Battisti, Brasile chiede l'arresto

"Cesare Battisti deve essere arrestato per evitare il pericolo di fuga in vista di un'eventuale estradizione". Il nuovo corso voluto da Jair Bolsonaro ha avuto conseguenze immediate sulla vicenda dell'ex terrorista dei Pac. A ordinarne l'arresto, con un provvedimento immediatamente esecutivo, e' stato un magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano, Luis Fux. Che ha invece chiesto una decisione collegiale (pur definendosi favorevole) sulla possibilita' che un capo di Stato annulli la decisione di un suo predecessore sulla concessione dell'estradizione.

Formalmente, il giudice Luis Fux ha revocato una misura a favore di Battisti, che lui stesso aveva concesso nell'ottobre dell'anno scorso. Lo ha fatto su richiesta della Procuratrice Generale, Raquel Dodge, per "evitare il rischio di fuga e assicurare una eventuale estradizione", secondo un comunicato diffuso dalla stessa Procura. Il Stf si era gia' dichiarato a favore dell'estradizione di Battisti nel 2010, lasciando pero' l'ultima parola all'allora presidente, Lula da Silva, riguardo alla sua permanenza nel paese.

Lula concesse all'italiano la residenza permanente in Brasile nelle ultime ore del suo mandato. Lo scorso 6 novembre Fux aveva presentato al Stf la sua relazione sul caso Battisti, chiedendo che sia esaminato in sessione congiunta da tutti i magistrati dell'alta corte. Il Stf deve decidere se un presidente puo' legalmente modificare una decisione del genere presa da un suo predecessore. Il presidente eletto, Jair Bolsonaro, ha assicurato molte volte - l'ultima ieri, ricevendo l'ambasciatore italiano in Brasile - che intende concedere l'estradizione di Battisti, che considera un "piccolo regalo" per il popolo italiano.

Un atteggiamento che e' stato molto apprezzato da Matteo Salvini. I media brasiliani danno per scontato che i legali di Battisti presenteranno un ricorso contro la decisione di Fux, chiedendo un parere dell'intero Srf. Ma l'ex terrorista dovra' aspettare la decisione dietro le sbarre. Al momento il suo legale si e' limitato ad un "non comment" dopo aver precisato di non aver ancora avuto accesso agli atti del giudice:"l'ho saputo dai media", ha detto.

Battisti vive in Brasile dal 2009, e attualmente risiede a Cananeia, sulla costa dello stato di San Paolo. Nell'ottobre dell'anno scorso e' stato arrestato a Corumba', nello stato di Mato Grosso del Sud, mentre, secondo l'accusa, tentava di attraversare il confine boliviano con 6 mila dollari e 1.300 euro non dichiarati. Liberato dopo tre giorni, e' rimasto comunque sotto processo per esportazione illegale di valuta.

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