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Esteri
Coronavirus, von der Leyen: "L'Ue deve scusarsi con l'Italia"

E' giusto che l'Europa chieda scusa all'Italia per non essere arrivata in tempo ad aiutarla all'inizio dell'epidemia di Covid-19. Lo ha detto oggi a Bruxelles la presidente del Parlamento europeo, Ursula von der Leyen, intervenendo al dibattito in plenaria dell'Europarlamento. "Non si può superare una pandemia così rapida e di queste dimensioni - ha detto von der Leyen -, senza dire la verità. La verità su tutto: i numeri, la scienza, le prospettive, ma anche sulle nostre azioni. Sì, è vero, nessuno era davvero pronto per questo. È anche vero - ha riconosciuto - che troppi non sono arrivati in tempo quando l'Italia aveva bisogno di una mano, all'inizio. E sì, per questo è giusto che l'Europa nel suo insieme offra sincere scuse".

Poi uno sguardo sul futuro. Per sostenere la ripresa dell'economia dopo la crisi del Coronavirus "sappiamo che avremo bisogno di più, molto più" rispetto a quanto è già stato fatto dall'Europa e dai suoi Stati membri. Perché "il mondo di domani sarà molto diverso da quello di ieri", e l'Ue "potrà plasmare questo nuovo mondo se funziona insieme e riscopre il suo spirito pionieristico", quello incarnato da "due dei più grandi visionari d'Italia e d'Europa, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli", autori del Manifesto di Ventotene ha aggiunto la presidente della Commissione europea. Von der Leyen ha confermato che la Commissione intende puntare tutto su un Fondo europeo per la ripresa, un "nuovo Pïano Marshall" basato sul prossimo bilancio pluriennale dell'Ue (2021-2027), che fornirebbe le garanzie per sostenere i massicci investimenti pubblici necessari per ricostruire l'economia dopo i danni del "lockdown" e la recessione che attende l'Europa e il mondo.

"È giunto di nuovo", ha detto la presidente della Commissione citando le parole del Manifesto di Ventotene ("Per un'Europa libera e unita", 1941), "il momento in cui bisogna saper gettare via vecchi fardelli divenuti ingombranti, tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge così diverso da tutto quello che si era immaginato"; il momento, ha continuato, "di lasciarci alle spalle le vecchie divisioni, controversie e recriminazioni. Per uscire dalle posizioni in cui ci siamo trincerati. Il momento di essere pronti per quel nuovo mondo". "Trovare le risposte in questo nuovo mondo richiederà coraggio, fiducia e solidarietà. E occorreranno ingenti investimenti per far ripartire le nostre economie. Abbiamo bisogno - ha sottolineato von der Leyen - di un piano Marshall per la ripresa dell'Europa, e deve essere messo in atto immediatamente".

E ha aggiunto: "C'è solo uno strumento di cui tutti gli Stati membri hanno fiducia, che è già esistente e può agire rapidamente. È trasparente ed è testato nel tempo come strumento di coesione, convergenza e investimenti: questo strumento è il bilancio europeo". Il bilancio europeo, secondo la presidente della Commissione, "sarà la nave ammiraglia della ripresa. E per questo motivo, il prossimo bilancio settennale dovrà essere 'diverso da quello che avevamo immaginato', proprio come diceva Spinelli". "Utilizzeremo - ha spiegato von der Leyen - il potere dell'intero bilancio europeo come leva per mobilizzare l'enorme quantità di investimenti di cui abbiamo bisogno per ricostruire il mercato unico dopo il Coronavirus. E ne concentreremo i fondi all'inizio in modo da poter alimentare quegli investimenti nei primi anni cruciali della ripresa".

Questa crisi, ha ricordato la presidente della Commissione, "è diversa da tutte le che abbiamo conosciuto. Colpisce gravemente aziende completamente sane a causa del lockdown. Per questo avremo bisogno di soluzioni innovative e maggiore margine nel Quadro finanziario pluriennale (il bilancio Ue 2021-2027, ndr), per sbloccare massicci investimenti pubblici e privati. Questo farà ripartire le nostre economie e orienterà la nostra ripresa verso un'Europa più resiliente, più verde e digitale”. Con gli investimenti del Fondo per la ripresa dobbiamo, ha continuato von der Leyen, "non solo sostenere, ma anche riprogettare le nostre industrie e i servizi per proiettarli verso una nuova realtà. Significherà investire nelle nostre tecnologie digitali, nelle infrastrutture e nell'innovazione come la stampa 3D, e questo ci aiuterà a essere più indipendenti e a sfruttare al massimo le nuove opportunità".

"Significherà anche - ha aggiunto - raddoppiare la posta in gioco della nostra strategia di crescita, investendo nel Green Deal europeo. Mentre si avvierà la ripresa globale, non rallenterà il riscaldamento globale. Sarà importante il vantaggio del 'first mover', e sarà cruciale trovare i progetti giusti su cui investire”. "Un'economia più moderna e circolare - ha spiegato la presidente della Commissione - ci renderà meno dipendenti e aumenterà la nostra capacità di ripresa. Questa è la lezione che dobbiamo imparare da questa crisi. Investire in un ammodernamento su larga scala, nelle energie rinnovabili, nei trasporti puliti, nel cibo sostenibile e nella restaurazione della natura sarà ancora più importante di prima. Non sarà solo un bene per il nostro ambiente, ma ridurrà la nostra dipendenza accorciando e diversificando le catene di approvvigionamento".

Ma, ha avvertito von der Leyen "dobbiamo anche tenere a mente un'altra realtà: mentre la crisi è simmetrica, la ripresa non lo sarà". In Europa, "alcune regioni si riprenderanno ma altre avranno tempi più difficili. E quindi la coesione e la convergenza saranno più importanti che mai. Il mercato unico e la coesione sono due facce della stessa medaglia: occorrono entrambi per assicurare la prosperità dell'intera Ue", ha concluso la presidente della Commissione, con un implicito riferimento agli Stati membri che traggono grandi vantaggi dal mercato europeo, ma poi poi si oppongono alle iniziative di solidarietà con i paesi più fragili finanziariamente. 

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