Dai dazi all'Ucraina, l'America e il mondo nelle mani del bullo a stelle e strisce Donald Trump - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 08:48

Dai dazi all'Ucraina, l'America e il mondo nelle mani del bullo a stelle e strisce Donald Trump

Le ultime mosse di Trump e un bilancio della sua presidenza

di Simone Rosti

Trump non è l'uomo della provvidenza come in molti credevano... Il commento 

Dopo l’elezione di Trump qualcuno si era illuso che fosse arrivato l’uomo della provvidenza che, magari con modi un po’ sgangherati, avrebbe fatto finire guerre e dato una scossa all’economia. La realtà purtroppo sta prendendo un’altra piega. Non solo la guerra in Ucraina è ancora in corso con sempre più recrudescenza, ma il vulcanico Presidente Trump si è prodigato in mille giravolte creando solo ulteriore instabilità. Fino all’ultima sparata nella quale si propone di aiutare l’Ucraina ma solo a spese dell’Europa. Un’affermazione che fa capire molto della sciatteria del personaggio, ancora più grave della deriva che sta creando sui dazi dopo le lettere del fine settimana all’Unione Europea.

È ormai chiaro a tutti che siamo di fronte a un bullo che a tutto pensa tranne che alla sua America. Trump ha screditato gli organismi internazionali, ha distrutto relazioni, ha abdicato al multilateralismo in favore di scambi bilaterali (tipico di un uomo d’affari). Ogni giorno alza l’asticella con affermazioni e provvedimenti schizoidi, facendo la voce grossa per poi scendere a compromessi con il leader cinese per non perdere le terre rare.

Nel frattempo, l’economia sembra reggere l’onda d’urto delle incertezze alimentate da Trump, i mercati stanno cercando di resistere ma prima o poi, se si deteriorano i fondamentali (e i segnali ci sono già), presenteranno il conto. Siamo di fronte a uno scombussolamento geopolitico ed economico diretto da un Presidente americano che, seppure eletto democraticamente, ha assunto i panni dell’autocrate usando senza remore la forza anche contro i suoi cittadini e studenti non inclini al pensiero MAGA, pensiero che Trump ha immediatamente stracciato con l’intervento in Iran.

Trump ha imposto a tutti i suoi registri comunicativi, obbligando le sue controparti a inseguire tweet a raffica che denotano solo la mancanza di una visione politica ed economica. Se Trump fosse il presidente di uno Stato irrilevante sarebbe anche divertente, invece è l’uomo più potente del mondo e le ricadute delle sue azioni potrebbero essere irreversibilmente dannose. Al momento, l'unico orizzonte di speranza sembra essere la prossima scadenza elettorale negli Stati Uniti, una data troppo lontana. L’Europa e le principali altre democrazie mondiali (come Giappone e Canada) dovrebbero quanto prima coordinarsi e rispondere duramente al bullo della Casa Bianca. I tentativi di imbonirlo (con l’aumento delle spese militari della NATO e l’esenzione delle aziende USA dalla riforma della tassazione globale dell’OCSE) non servono a nulla ma solo ad alimentare il suo ego che lo porta ad essere ancora più aggressivo.

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