Donald Trump e la politica su Twitter
Donald Trump e la rivoluzione su Twitter
I social media -si sa- hanno provocato, veicolati dal web, una rivoluzione sociale pari se non superiore forse a quella della invenzione della stampa.
Anche la politica sta cambiando molto il suo modo di comunicare tanto che già dai tempi della prima elezione di Obama i social sono stai utilizzati fortemente a parte l’impatto dei media su internet, sempre più influenti rispetto anche alla carta stampata.
Qualche tempo fa, da giornalista, l’intervistato mi chiedeva di uscire sul cartaceo mentre ora chiede di uscire sul web qualora ci fossero le due possibilità compresenti.
Si tratta quindi di una vera rivoluzione sociale che fornisce un buon campo di indagine sociologica.
Un esempio è il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, che pur avendo un atteggiamento indubbiamente critico nei confronti dei media, sia cartacei che non, utilizza molto Twitter.
Ma la novità, in un certo senso, non è nell’utilizzo per comunicare con gli elettori ma proprio per fare politica istituzionale.
Si pensi, ad esempio, al twitter che Trump a inviato al sindaco londinese Sadiq Khan chiedendogli conto della sua affermazione dopo l’attentato di Londra che “non ci fosse "alcuna ragione per allarmarsi".
Naturalmente Khan ha risposto per le rime dicendo che sarebbe bene che Khan non venisse nel Regno Unito (dichiarazione che ha provocato, a sua volta, la reazione del ministro degli Esteri britannico Boris Jhonson).
Se pensiamo alla ritualità istituzionale scandita dai tempi della diplomazia mondiale con cui si faceva politica anche solo nell’era Obama si puo’ cogliere la portata rivoluzionaria di questo nuova forma di comunicazione.