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Esteri
Usa 2020, per Biden presidente questione di ore. Ma al Congresso male i Dem
LaPresse

 "Amici, siate pazienti". E' il messaggio di Joe Biden ai suoi sostenitori su Twitter. "Si stanno contando i voti - ha aggiunto - siamo soddisfatti della nostra posizione". 

Usa 2020: cresce vantaggio Biden in Nevada, circa 12 mila voti

Cresce il vantaggio di Joe Biden in Nevada. Con l'87% delle schede scrutinate, il candidato democratico e' in vantaggio su Donald Trump, di circa 12 mila voti, in percentuale 49,5% contro 48,5%. Lo riferisce il Guardian. 

Usa 2020: team Biden, in Pennsylvania ancora 500-700 mila voti

Nello Stato della Pennsylvania ci sono tra i 500 mila e i 700 mila voti ancora da conteggiare, secondo la campagna di Joe Biden. Intanto nella Contea di Allegheny e' stato sospeso il conteggio dei voti per posta, almeno fino a domani, in seguito al contenzioso portato in tribunale dalla campagna di Trump. Si tratta di circa 29 mila voti, solo nella contea. 

Usa 2020: male numeri dem Congresso, Pelosi e Schumer perdenti

In attesa del verdetto finale del voto, del vincente e del perdente, ci sono altri sconfitti? I sondaggisti, senza dubbio, che in queste ore sono sotto processo sui media per aver fallito le loro previsioni per la seconda volta dopo il crash del 2016. Altri che si leccano le ferite? Secondo l'Editorial Board del Wall Street Journal "i piu' grandi sconfitti delle elezioni sono i leader democratici del Congresso, Nancy Pelosi e Chuck Schumer". Lo scenario del prossimo Congresso infatti contraddice tutta l'agenda che finora e' stata portata avanti dai dem durante la campagna perche' "la notizia piu' importante e' che Mitch McConnell tornera' probabilmente come leader della maggioranza al Senato per tormentare i sogni dei democratici per altri due anni". Cosi' Biden e Harris dovranno ogni volta fare una chiamata dalla Casa Bianca al Senato per provare a ammorbidire uno come McConnell che il WSJ chiama "Mitch the Knife".

Per i dem i regolamenti di conti interni saranno mitigati almeno all'inizio della legislatura dalla conquista della presidenza, ma i numeri della Camera e del Senato sono il segnale della debolezza della piattaforma politica del partito che si manifestera' nel negoziato quotidiano in aula con i repubblicani. Pur avendo iniettato "centinaia di milioni di dollari" nelle sfide "contro Lindsey Graham in South Carolina e in Kentucky contro McConnell" i dem infatti "hanno perso" con numeri "a due cifre". Alla Camera la Speaker Nancy Pelosi avra' numeri inferiori (il Gop ha finora guadagnato 6 seggi e i dem ne hanno 5 in meno, 209 a 190 e' il calcolo parziale) e probabilmente la sua leadership sara' messa in discussione da figure emergenti nel partito. Non solo, in queste condizioni, con il Senato controllato dal Gop e la Camera indebolita, i repubblicani sono nelle condizioni di riconquistare la Camera nelle elezioni di Midterm del 2022.

Questa analisi e' supportata dalla forte avanzata del Gop tra le minoranze, in particolare tra coloro che lavorano nel settore delle piccole e medie imprese, il messaggio dei repubblicani sull'economia e' stato piu' convincente, dinamico, i dem avevano una ricetta fatta di lockdown e aiuti di Stato. Cosi' hanno perso il supporto del piccolo business proprio tra le minoranze che hanno in passato sempre cercato di rappresentare. Severo il commento del WSJ: "I Democratici si sono trasformati nel partito delle e'lite costiere e dei sindacati del settore pubblico, con un'agenda progressista che molti americani della classe media detestano".

Lo scenario va proiettato sulle politiche della Casa Bianca: l'alleanza tra il programma dell'ala liberal guidata (per ora) da Bernie Sanders e il centrista Joe Biden cosi' svanisce, perche' con il Senato controllato dai repubblicani non ci sara' nessuna riforma per aumentare le tasse (e tassare gli utili delle aziende, per questo Wall Street festeggia con gli indici Dow Jones a +1,41% e S&P 500 a +1,59%), nessuna agenda verde (e niente stop al fracking), nessun aumento del numero dei giudici per cambiare il colore politico della maggioranza della Corte Suprema (a maggioranza conservatrice, 6 a 3). Tutto questo, nel nuovo scenario di Camera e Senato, resta materiale della propaganda della campagna presidenziale, la realta' del lavoro legislativo sara' profondamente diversa. Conclusione del WSJ: "Indipendentemente dal fatto che Joe Biden vinca o meno la Casa Bianca, la sinistra dei democratici ha perso l'America". 

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