Eurasia in vantaggio, USA che rincorrono, Italia posizionata e UE in difficoltà - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 10:13

Eurasia in vantaggio, USA che rincorrono, Italia posizionata e UE in difficoltà

L’Europa cerca fondi tra gli asset russi congelati per sostenere l’Ucraina, mentre Trump e le potenze asiatiche ridisegnano gli equilibri globali

di Matteo Castagna

Il mondo cambia asse: Eurasia protagonista, USA strategici, UE smarrita

“La guerra è finanziata dall’Europa, garantendo all’Ucraina 2-3 anni” - dice su Politico il ricercatore senior non residente presso il Peterson Institute for International Economics (PIIE) Jacob Kirkegaard.

Gli USA di Donald Trump non sono intenzionati a scucire ancora dollari. Secondo la commissaria belga Hadja Lahbib, l’Unione Europea intende trovare il denaro nei 140 miliardi di euro russi congelati. Per garantire 45 miliardi l’anno a Zelensky dei 200 miliardi di questo pacchetto custoditi presso il gruppo interbancario di gestione fondi internazionali Euroclear, in Belgio, è necessaria l’unanimità dei 27 Paesi membri, che non è affatto scontata.

Non si è fatta attendere la risposta del Cremlino, che con la portavoce Zakharova ha definito l'operazione “un furto” che “provocherà una risposta dolorosa”, plausibilmente non militare, quanto legale ed economica.

Il premier belga Bart De Wever, temendo questo scenario, ha preso tempo fino a dicembre. Gran parte degli asset russi sono detenuti da Francia e Germania, che secondo Lahbib non stanno utilizzando gli interessi di circa 8 miliardi l’anno, perché facenti parte di un prestito da 50 miliardi fatto al G7. Il piano prevede che Kiev rimborsi solo nell’eventualità, assai improbabile, che Putin pagasse gli indennizzi post-bellici.

Infine, Euroclear non può restituire i fondi a causa delle sanzioni. Conseguentemente, il Belgio teme effetti negativi per la stabilità finanziaria. Lahbib conclude che “l’Ue non è pronta” per utilizzare questi denari e l’Ucraina resterebbe a bocca asciutta per un periodo indefinibile.

Secondo il Financial Times, Pechino ha chiesto alle imprese statali cinesi di fermare gli acquisti di petrolio russo via mare, ma i raffinatori indipendenti proseguiranno. La pausa potrebbe essere solo temporanea, dal momento che India e Cina coprono l’80% delle esportazioni russe, quindi sono essenziali per Mosca.

In questo contesto di debolezza della UE e dell’Ucraina, Trump ha consigliato a Zelensky di lasciare il territorio russofono del Donbass a Putin. Tale condizione, unita all’instabilità politica e alla crisi economica delle maggiori potenze europee, sarebbe tra le cause del mancato vertice in Ungheria tra Trump e Putin.

Zelensky però non intende mollare e rilancia, chiedendo aiuti al Canada e all’Inghilterra.

Il presidente degli Stati Uniti mostra un attivismo internazionale inedito, e potrebbe incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un nel corso del viaggio in Corea per il Forum Apec, secondo quanto dichiarato alla Reuters dal ministro dell’unificazione Chung Dong-young.

La posizione della Corea del Nord resta che la diplomazia con gli USA è possibile solo se Washington rinuncia alla pretesa di denuclearizzazione del Paese.

Nel frattempo, la Cina ha concluso il quarto plenum del piano quinquennale di sviluppo 2026-2030, puntando a una crescita del 5%, mentre si rafforza l’asse tra Russia, Corea del Nord e Pakistan.

Il mondo si avvia verso un nuovo equilibrio multipolare, dove l’Eurasia torna protagonista e gli Stati Uniti cercano di mantenere il primato. L’Italia di Giorgia Meloni tenta di restare nel gioco internazionale, bilanciando la fedeltà all’UE con il legame strategico con Washington.