Esteri
Turchia, il Pkk consegna le armi. Ankara: decisivo per mettere fine al terrorismo
Si scioglie il partito dei Lavoratori del Kurdistan

Le parole di Erdogan
"Auguro che l'importante passo compiuto oggi sulla strada verso il nostro obiettivo di una Turchia libera dal terrorismo sia di buon auspicio". È quanto scrive in un post sul social X il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, commentando la cerimonia di disarmo del Pkk avvenuta oggi. "Che Dio Onnipotente ci conceda di raggiungere i nostri obiettivi in questo percorso intrapreso per la sicurezza del nostro Paese, la pace del nostro popolo e l'instaurazione di una pace duratura nella nostra regione", aggiunge Erdogan.
Ankara: decisivo per mettere fine al terrorismo
"La deposizione delle armi da parte dei militanti del Pkk a Sulaymaniyah - una pietra miliare della terza fase del processo di disarmo e smantellamento in corso - segna un passo concreto e positivo verso la fine della decennale campagna di violenza del gruppo". Lo ha affermato un funzionario turco di alto livello, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara, nella prima reazione ufficiale alla cerimonia con cui il Partito dei Lavoratori del Kurdistan ha abbandonato le armi. "Consideriamo questo sviluppo una svolta irreversibile, un'opportunità per proteggere vite innocenti e costruire un futuro libero dal terrore. La Turchia rimane impegnata a sostenere tutti gli sforzi che diano priorità al disarmo, alla stabilità e a una riconciliazione duratura nella regione", ha aggiunto il funzionario.
Si scioglie il partito dei Lavoratori del Kurdistan
Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan ha abbandonato le armi, dopo la storica decisione di sciogliere il gruppo presa nei mesi scorsi da Abdullah Ocalan, il leader del Pkk imprigionato dal 1999. L'evento in un villaggio nei pressi di Sulaymaniyya, nella regione autonoma del Kurdistan iracheno. Secondo i media locali, una ventina di membri del Pkk, un gruppo ritenuto terrorista da Ankara e che ha portato avanti un conflitto con l'esercito turco per oltre 40 anni, hanno bruciato simbolicamente le armi, mettendo in pratica il disarmo annunciato nei mesi scorsi.