Esteri
Guerra in Jugoslavia, spuntano i "cecchini italiani del weekend": pagavano per sparare a caso sui civili a Sarajevo
Una pagina tristissima e un'inchiesta aperta sul caso. La Bosnia: "Vogliamo la verità"

Cecchino (Foto Lapresse)
Guerra in Jugoslavia, i cecchini italiani del weekend riaprono una dolorosa ferita. Aperta un'inchiesta
Torna d'attualità la guerra in Jugoslavia, il pesante conflitto scoppiato ai confini dell'Italia e quello che è emerso coinvolge proprio il nostro Paese. I fatti risalgono alla fine del 1993, l'intelligence bosniaca ha scoperto che almeno cinque italiani avrebbero pagato - riporta La Repubblica - per fare da "cecchini del weekend", vale a dire salire sulle colline intorno a Sarajevo e sparare ai civili. Tutto è scritto nero su bianco nell’esposto dello scrittore Ezio Gavazzeni, con la collaborazione degli avvocati Nicola Brigida e dell’ex giudice ora legale Guido Salvini, che ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Milano per omicidio plurimo aggravato dai motivi abietti e dalla crudeltà.
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L’ex 007 bosniaco E. S. ha raccontato: "Lavoravo nel servizio di intelligence militare dell’esercito bosniaco. Condividemmo le informazioni con gli ufficiali del Sismi (ora Aisi) a Sarajevo perché c’erano indicazioni che gruppi turistici di cecchini-cacciatori stavano partendo da Trieste". I pm pronto a convocare i primi testimoni per rintracciare gli italiani che allora presero parte al safari di guerra. La Bosnia è pronta a collaborare: "Vogliamo la verità".
